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Ernesto Paleani scrittore

Aquila bicipite. Iconografia ed iconologia. Indagini e ricerca

2023 Aquila bicipite. Iconografia ed iconologia. Indagini e ricerca (Attorno all’arte, vol. 36) Urbino 2023.  ISBN 978-88-7658-248-6.

 

 

 

Questa nuova indagine è su un reperto, parte di una collezione privata turca, identificato in un’aquila bicipite di cui verificerò la sua tipologia e datazione in base alla iconografia di altri esemplari.

Parecchie sono le aquile citate dai van scrittori come a due teste, ln realtà molte non sono bicipiti e non risalgono all’epoca che a loro si attribuisce.

Proveniente da una collezione storica, come un sasso lanciato nel lago, partirò dalla città di Istanbul verificando le varie citazioni sullo stemma riportato sulle insegne, come cita Giovanni Villani nella “Nuova Cronica” del 1348: “Gostantino, e poi gli altri imperadori de’ Greci ritennono la ’nsegna di Iulio Cesare, cioè il campo vermiglio e l’aquila ad oro, ma con due capi.”.[1]

Già nel cinquecento il Lipsio[2] ricorda di aver veduto un aquila bicipite romana, a quanto pare sulla colonna Antonina ma il Du Cange la scambiò poi per la coIonna Traiana), che deve essere affatto inesistente.[3]

Il Lambros[4], nel suo lavoro adduce un'aquila bicipite sulle porte di bronzo di S. Paolo a Roma del 1070,[5] ove invece l'aquila è ad unica testa.

Una bolla bizantina dove era stata vista un’aquila a due teste, alla pulitura apparve monocefala.[6]

  Sulla tomba di Rodolfo I l'aquila a due teste è dovuta ad un rimaneggiamento del 1689.[7]

Nella concessione di Federico Barbarossa del 1167 alla città di Viterbo di portare per insegna l'aquila a due teste.[8] Il Barbarossa concesse soltanto l'aquila imperiale, che allora era ad unica testa ; quando l'aquila dell'impero divenne bicipite, Viterbo modificò pure le proprie insegne.

Vari gli autori presi in esame che citano l’aquila bicipite, grazie alle consultazioni nelle seguenti biblioteche: Fano, Biblioteca Comunale Federiciana; Biblioteca Centrale Umanistica dell'Università degli Studi di Urbino; Biblioteca Pasquale Rotondi della Galleria nazionale delle Marche, Urbino; Biblioteca di archeologia e storia dell’arte del Polo museale del Lazio, Roma; Ente Olivieri, Biblioteca e Musei, Pesaro; Biblioteca d’arte dei musei civici, Pesaro; Biblioteca d’arte Signoretti, Pesaro; Lucca, Biblioteca Statale; Biblioteca-Archivio e banca dati Ernesto Paleani.

In questa ricerca dovrà essere individuato il periodo dell’aquila bicipite in esame attraverso la identificazione nella storia dell’epoca certa di quando comparve come oggetto e del luogo dove è stato prodotto e conservato in questi secoli.



[1] Lucca, Biblioteca Statale, Manoscritti, 291, testo manoscritto, copia, 1301-1400, di Villani Giovanni (1280?-1348), ff. 1r-173v; decorato; Firenze, Biblioteca Riccardiana, Riccardiano, Ricc.1533, testo manoscritto, Nuova cronicha, copia, 1360-1370, cc. 17ra-296rb; decorato; Roma, Biblioteca nazionale centrale, Vittorio Emanuele, Vitt.Em.504, Testo manoscritto, Nuova Cronicha [presente] - Cronica [aggiunto], copia, 1376-1425, cc. 1r-137r, decorato; Giovanni Villani, Croniche di messer Giovanni Villani cittadino fiorentino, nelle quali si tratta dell'origine di Firenze, & di tutti e fatti & guerre state fatte da Fiorentini nella Italia, & nelle quali anchora si fa mentione dal principio del mondo infino al tempo dell'Autore ..., [Venezia : Bartolomeo Zanetti] (Stampate in Vinetia : per Bartholomeo Zanetti Casterzagense, 1537 del mese d'Agosto) [FANO - Biblioteca Comunale 'Federiciana', Fondo Federici, Inventario FED 1316, Collocazione 1 C VI 0036] Nuova Cronica, di Giovanni Villani, edizione critica a cura di Giovanni Porta, 3 voll, Fondazione Pietro Bembo, Ugo Guanda Editore in Parma, 1991, libro secondo, III:

[2] Dizionario universale delle arti e scienze di Efraimo Chambers contenente le figure, le spezie, le proprietà, le produzioni, le preparazioni, e gli usi delle cose naturali e artifiziali. L'origine ... delle cose ecclesiastiche, civili, militari, e di commercio ... cui si aggiunge ... il supplemento di Giorgio Lewis ed una esatta notizia della geografia. Tomo primo (-ventunesimo) presso Bernardo Tarigo, in Canneto 1771, p. 464 [Biblioteca Universitaria di Torino]

[3] F. Lipsi, Analecla sioe observationes reliquae ad militiam, Antverpiae, 1598, p. 18; Charles Dufresne Du Cance, Glossarium mediae et infimae lalinitatis, Niort, 1887, vol. X, pag. 125.

[4] Spuridonos Paulos Lamprou, 2: Tas Epistolas kai ta poiemata tou Michael ; Tas pros auton epistolas tou neon patron Euthumiou tou Tornike ; Gregoriou Antiochou kai Georgiou Tornike ; Semeioseis istorikas kai grammatikas kai pinakas ; Ois prosertethesan kai phototupika panomoiotupa ton kodikon / upo Spuridonos Paulos Lamprou in Michael Acominatus Michael Akominatou tou Choniatou ta Sozomena : ta pleista ekdidomena nyn to proton kata tous en Phlorentia, Oxonio, Parisiois kai Vienne kodikas / daganei tou demou Athenaion upo Spyridonos P. Lamprou (Riproduzione facsimilare dell'edizione: Athens, 1879-1880; Ristampa anastatica, Groningen : Bouma, 1968),  p. 445.

[5] Francesco Simonetta, Apologia diuisa in tre parte, con la quale si mantiene il foglio stampato in Ronciglione, intitolato Giustificatione di molti nobili, e cittadini di Terni, & c. E si confuta la resposta, ... Composta in lingua latina da Alitofido Mathialito, e dal medesimo tradotta ad istanza de molti che intendono solamente la lingua italiana. Parte prima, 1644, pp. 162-163: “Vanissima inventione per certo è stata ancora, quella di fare apparire in detto libro del Totti, oltre ad altre vanità, che Pantaleoni Castelli Console Romano facesse fondere in Constantinopoli le porte di bronzo della Bassilica di San Paolo di Roma, con l'Aquila, che come Console Romano egli portava; percioche dagl'Annali Tomo Undecimo referito dal Padre Sevarano della Congregatione dell'Oratorio di Roma nelle sue memorie sacre, si hà, che nel tempo de Ildebrando, che fù poi Gregorio Settimo, mentre era Cardinale della detta Chiesa, trovandosi in Constantinopoli Legato d'Alessandro Secondo, nel 1070. Si fabricorno le sudette porte, & vi furono fuse l'inscrittioni , comandate però da Pantaleone, che aiutò simil'opera, & il tenore di una inscrittione è tale: Anno millesimo septuagesimo ab incarnatione Domini temporibus Alessandri Papæ Quarti, & Domini Ildebrandi Venerabilis Monachi, & Archidiaconi institute sunt porte iste in Regia Urbę Constantinopolitano, adiuvante D. Panta leone Consule, qui eas fieri iussit.

Paule Beatæ Preces Domino ne fundere cesses, Consule Malfigero pro Pantaleone rogando”.

[6] Nέος Έλληνομνήμων, vol. XII, Άθήναις, 1915, pag. 243.

[7] E. Gritzner, Symbole und Wappen des alten deutschen Reiches, Leipzig. 1902, pag. 69, nota 2.

[8] A. Scriattoli, Viterbo nei suoi monumenti, Roma, 1920, pag. 48 - cfr. C. Pinzi, Storia della città di Viterbo illustrata con note e nuovi documenti in gran parte inediti, 3 (dall'anno 1290 al 1435) in Storia della città di Viterbo illustrata con note e nuovi documenti in gran parte inediti, Tip. sociale Agnesotti & C., Viterbo 1899. pag. 104.

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