Presentazione | ||
Vi sono però dei temi storici, come nel caso della nostra collana “Tra Romania e Longobardia” – per
gli addetti il termine dovrebbe essere Langobardia - che tratterà argomenti nuovi mediante una ricerca attenta dei documenti conservati nelle inviolabili biblioteche, nel linguaggio dei toponimi e l’antica viabilità. Una collana che
travalica i confini localistici, anzi li considera come un laboratorio di ricerca e non come fine specifico. Un amico, un ricercatore del lessico, uno psicologo del tempo, un poeta della storia, mi ha affiancato ad
intraprendere questa nuova collana editoriale volta a far discutere, ad indagare nuovamente, a provocare il drago dormiente, a tormentare con dubbi e nuove idee chi, purtroppo, si era adagiato su quanto già era stato detto e ridetto. Paolo Rinolfi dopo le sue indagini innovative con “Umra” e con “Luceoli” ha dato prova che la
inviolabilità di pochi può essere infranta colpendo nel segno, individuando quanto era “davanti agli occhi”, impressionati da immagini diverse, da indizi nascosti, da ombre di un passato sepolto. La verità è stata da sempre il mio
scopo, quale editore, poco foraggiato dalla struttura pubblica. Questo primo volume ed altri a seguire della collana sono le indagini di un ventennio di studi
dell’autore e direttore della collana, che a braccetto con l’editore dimostrerà quanta langobardia ancora oggi vive nella Regione Marche. Si affiancheranno altri autori che tratteranno usi, consuetudini, diritti, linguaggio,
ricostruendo un panorama assopito per secoli, accarezzato dal vento che scopre e ricopre. La grande selva dove lo stanco guerriero longobardo sdraiato riposava, può essere la stessa che noi molte volte abbiamo visto, rigenerata dallo
stesso seme per secoli, sotto cui anche noi ci siamo sdraiati, pensando al passato, liberando la nostra mente della frenetica vita presente, respirando la brezza campagnola, sotto un’ombra che ci protegge dal sole, che sorge e tramonta da
millenni. L’editore
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L’autore |