Principi etruschi tra Mediterraneo ed Europa

1 ottobre 2000 al 1 aprile 2001

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Seicento reperti originali, molti famosissimi, altri qui esposti per la prima volta, illustrano uno dei più ricchi ed affascinanti momenti della storia etrusca: il “Periodo dei Principi”. Tra la fine dell’VIII e l'inizio del VI secolo avanti Cristo, Fenici e Greci diffusero, lungo rotte del Mediterraneo,  merci, idee, tecnologie e stili di vita maturati nei più evoluti centri del medio oriente. E’ il fenomeno dell'“Orientalizzante” che coinvolge in modo diretto l’Etruria, dove le famiglie della nascente aristocrazia modellano la vita delle loro corti sul fasto e la cerimonialità dei regni orientali, profondendo in dimore e tombe materiali preziosi e raffinate opere d’artigianato.  Dall’Oriente giunge in Etruria anche la scrittura, che diviene pratica esclusiva delle élites aristocratiche. Lo stile di vita delle corti etrusche esercita presto un grande fascino sui principi celti dell’area transalpina, com’è testimoniato dalla presenza di ricchi oggetti etruschi nelle loro fastose sepolture.


Statua di figura maschile in terracotta che decorava il tetto della residenza principesca di Murlo (Siena). 580 a.C. 
Murlo, Museo Civico Archeologico.

 
I prestiti, eccezionalmente concessi da 52 musei italiani e stranieri, consentono di indagare, per la prima volta in modo approfondito, questo magnifico periodo della civiltà etrusca e, intorno ad esso, osservare l’ampiezza e l’importanza del fenomeno "Orientalizzante", che portò le grandi civiltà della Mesopotamia, dell’Anatolia e dell’area siro-palestinese ad influenzare in modo indelebile prima la Grecia e le isole del Mediterraneo e quindi gli Etruschi e, attraverso di loro, molta parte d’Europa.
Pettine in avorio decorato da figure di animali fantastici da Marsiliana, Necropoli della Banditella, circolo degli Avori. Metà del VII sec. a.C. 
Grosseto, Museo Archeologico e d’arte della Maremma.
Ventaglio in lamina di bronzo decorato a sbalzo dalla Tomba dei Flabelli di Populonia. 650-600 a.C. 
Firenze, Museo Archeologico Nazionale.
 

 

 

Museo archeologico di Bologna

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