Carabinieri Comando Tutela
Patrimonio recuperano opere d'arte (rassegna
stampa dal sito del Ministero dei beni culturali)

Ulteriore operazione in campo nazionale e
internazionale condotta dal Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Artistico.
L'inchiesta, che ha interessato
Roma, Milano, Padova, ed altre aree del Centro Italia, nonché
gli Stati Uniti d'America, si è conclusa con il recupero di
un'intera pala d'altare e di quattro dipinti di epoche
comprese tra il 1600 e il 1700.
Disarticolata
un'avviata società finanziaria, operante nelle Isole Vergini,
che aveva intrapreso un fiorente commercio di beni culturali
attraverso l'Italia, gli Stati Uniti,
l'Inghilterra.
Cinque persone denunciate all'Autorità Giudiziaria
per ricettazione, riciclaggio, esportazione
clandestina.
L'inchiesta della speciale unità
investigativa dell'Arma dei Carabinieri iniziava nel 1997,
quando, d'intesa con la magistratura, si effettuava il
controllo di una società "Fine Arts Capital e Credit"
americana, operante in Italia nel mercato dell'antiquariato.
Di particolare non si acquisiva granché, se non una
documentazione fotografica di quanto presente nei locali
occupati dalla società.
Dopo qualche anno, nell'ambito
di quei rapporti internazionali, che da tempo il Comando CC
Tutela Patrimonio Artistico ha consolidato con le polizie dei
vari Paesi, perveniva alla Banca Dati, gestita dal detto
Comando, una comunicazione degli Stati Uniti.
Quella polizia informava di un furto di opere
d'arte, denunciato nel 1996 da un cittadino italiano,
residente in New York. Dall'esame della Banca elettronica
emergeva che i beni, denunciati alla polizia americana come
rubati nel 1996, per un danno di 300.000 dollari, per i quali
le Assicurazioni avevano già versato la somma di 150.000
dollari, erano gli stessi rilevati durante il sopralluogo
effettuato nel 1997 nell'appartamento della presunta
vittima.
Si trattava di una vera e propria truffa.
L'interessato, colpito da provvedimento restrittivo emesso
dalla magistratura americana, veniva tratto in arresto in
Roma.
Nel frattempo la Procura della Repubblica del
Tribunale di Verona procedeva nei confronti dello stesso
mercante per bancarotta in Italia per circa 2 miliardi, sempre
nel campo dell'antiquariato.
Altra inchiesta veniva condotta dalla magistratura
di Roma, che, sulla base degli elementi raccolti, autorizzava
la perquisizione di varie abitazioni, nella disponibilità
dell'indagato, in Roma, Spoleto, Perugia, Todi e Sutri. E così
si sequestravano opere d'arte, per le quali sono in corso
accertamenti, e si raccoglievano dati interessanti, che
sviluppati permettevano di risalire al furto di una pala
d'altare del '700, della grandezza di metri 10 x 4, trafugata
dalla chiesa Gesù e Maria di Napoli sette anni
fa.
L'opera raffigurante "IL MIRACOLO DI S. VINCENZO
FERRERI", era stata sezionata subito dopo il colpo in diversi
dipinti più piccoli, immessi nelle rotte del mercato
clandestino, e poi disseminati tra Roma, Milano, Padova e
Pavia.
I Carabinieri del Comando Tutela
Patrimonio Artistico, con pazienza certosina, hanno recuperato
un pezzo alla volta fino a ricomporre 6 dipinti olio su tela e
3 piccoli frammenti costituenti la sezionatura della detta
pala d'altare: cm. 216 x 166, raffigurante "PUTTI
ALATI"; cm. 107 x 124, raffigurante "BAMBINO CON MANO
TESA"; cm. 255 x 180, raffigurante "COMMITTENTI";
cm. 40 x 180, raffigurante "FIRMA DELL'AUTORE
PAULUS DI MAJO - P. 1742"; cm. 235 x 245, raffigurante
"COMMENSALI SEDUTI INTORNO AD UN TAVOLO CON BEVANDE IN DUE
CESTE"; cm. 241 x 375, raffigurante "SANTO CON
PERSONAGGI".
Restano da ricercare altri due frammenti,
divenuti singoli quadri. Nel contempo è stato possibile
recuperare altri quattro dipinti del '600 e del '700.
In particolare: coppia di dipinti olio su tela, cm.
193 x 88, raffiguranti "ALLEGORIA DELLA PRIMAVERA" e
"ALLEGORIA DELL'ESTATE", del 1600 rubati da un'abitazione di
Roma maggio-giugno 1993; dipinto olio su tela, cm. 74 x 49,
raffigurante "BATTAGLIA", epoca 1700 rubato da un'abitazione
di Roma nell'ottobre del 1988; dipinto olio su tela, cm.
138 x 190, raffigurante "LUCREZIA E TARQUINIO", epoca 1700,
trasferito illecitamente negli U.S.A. in epoca imprecisata e
successivamente rimpatriate, sempre illecitamente, in
territorio nazionale.
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