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Castelnuovo
di Farfa |
Castelnuovo
di Farfa è un comune di
La
fondazione di Castelnuovo è piuttosto tarda,
essendo avvenuta dopo il 1287 e prima del 1312,
riaccorpando i territori di due castelli in fase
di abbandono, quelli di Cavallaria e di Agello, e
della popolazione sparsa che gravitava intorno
alla chiesa altomedievale dei SS. Filippo e
Giacomo in Quinza. La nascita di Castelnuovo è
colorita da una leggenda che vorrebbe attribuire
la sua fondazione a tre famiglie di origine
orientale convertite da un monaco farfense di nome
Raniero, che le avrebbe poi condotte in Italia per
popolare il nuovo insediamento. Se questa recita
sembra difficilmente verosimile, tuttavia non si
può escludere che, al momento della
riorganizzazione del popolamento compiuta da Farfa,
anche alcuni armeni, la cui presenza è attestata
in Sabina nel primo Trecento, possano aver dato
vita al castello. Il nuovo insediamento si articolò
intorno alla chiesa di San Nicola, completamente
ricostruita nella seconda metà del XVIII secolo
per conto dell’abate commendatario di Farfa,
Antonio Lante. Castelnuovo restò sempre
all’interno della signoria territoriale farfense,
anche se agli inizi del Quattrocento, in un
momento di instabilità politico-militare fu
occupata da alcuni seguaci degli Orsini. Le
fortune familiari della famiglia Simonetti,
costituirono la base per la ristrutturazione di
alcuni edifici trasformati in un sontuoso palazzo
signorile, oggi Salustri Galli.
Castelnuovo
è adagiato su un colle che fa parte di un sistema
collinare solcato a nord dal corso del torrente
Farfa e a sud dal Fosso Riana, suo affluente. La
posizione dell’abitato consente una apertura
visuale verso i centri di Mompeo, e Casaprota e le
quinte dei monti Sabini a nord, Frasso Sabino e
Poggio Nativo a est e con Fara in Sabina a sud. Il
colle sul quale si estende il paese, a nord
discende rapidamente verso valle, mentre a
sud-ovest è limitato da via Roma, lungo la quale
si è ampliato l’abitato. Il centro più antico
era cinto probabilmente da mura fortificate da
torri e munito di due porte d’accesso: Porta
Cisterna verso valle e Porta Castello
sull’attuale via Roma: oggi il perimetro murario
appare solo nell’allineamento dei fronti degli
edifici che con i loro prospetti esterni, spesso
muniti di contrafforti, formano un fronte compatto
verso valle dove le pendici del colle hanno
maggiore pendenza.
Il
territorio di Castelnuovo, tra i più vicini a
Farfa, fu a lungo influenzato da questa
collocazione geografica. Il fulcro del popolamento
dell’area era
l’attuale di S.Donato, nei pressi del quale
esisteva una importante villa rustica impiantata
in età repubblicana, della quale è ancora
visibile, al di sotto di strutture moderne, un
criptoportico. Con lo stanziamento longobardo la
zona venne in possesso di una famiglia di origine
germanica, la cui superstite, Taneldis, nel 768 lo
donò a Farfa. In questo luogo i monaci fondarono
una chiesa dedicata a S. Donato, ricordata nella
prima volta nell’817. Nei primi decenni del X
secolo a poca distanza dalla chiesa fu fondato,
contro la volontà del monastero, il castello di
Agello, oggi del tutto scomparso. In risposta,
anche intorno alla chiesa fu fondato un piccolo
castello citato per la prima volta nel 1946, che
ebbe però una vita molto breve e fu abbandonato
dopo pochi decenni, mentre la chiesa mantenne a
lungo il suo ruolo di chiesa matrice per
l’intera zona fin sullo scorcio del Cinquecento.
Indagini archeologiche condotte dall’Università
di Sheffield hanno riportato in luce,
all’interno della navata della piccola chiesa,
il cimitero moderno. Nel chiostrino adiacente sono
visibili molte parti di un monumento funerario
pagano reimpiegate nella costruzione.
All’esterno le scoperte più interessanti che
hanno consentito di mettere in rilievo una
sequenza stratigrafica tardoantica-altomedievale e
di individuare i resti di due forni (forse
databili tra la fine del secolo VIII e del secolo
IX) destinati alla cottura di laterizi, tegole e
coppi in particolare e, probabilmente, anche di
vasi e di altri oggetti di ceramica.
Sempre
nel territorio di Castelnuovo fu fondato nel
secolo X un altro insediamento fortificato,
Cavallaria, su di una altura che dominava il
Riana, lo spazio dove si celebrava il mercato
settimanale e dove era stato costruito il palazzo
nel quale veniva resa la giustizia degli abati
farfensi.
Fu
sempre legato fin dalle sue origini all'Abbazia di
Farfa, di cui seguì le vicende. Nel 1456
Castelnuovo si trova citato tra i più importanti
castelli della Sabina.
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