| Campo
                            nomadi una vicenda senza regole che dura da vent´anni | 
                         
                        
                          | L’incendio verificatosi la
                            scorsa notte nel campo nomadi, all’interno della
                            pineta sulla direttrice per Santa Maria la Palma,
                            ripropone ancora una volta un problema che negli
                            ultimi vent’anni nessuna amministrazione che si è
                            succeduta alla guida della città è riuscita a
                            risolvere in maniera concreta | 
                         
                        
                          ALGHERO - L’incendio verificatosi
                            la scorsa notte nel campo nomadi, all’interno
                            della pineta sulla direttrice per Santa Maria la
                            Palma, ripropone ancora una volta un problema che
                            negli ultimi vent’anni nessuna amministrazione che
                            si è succeduta alla guida della città è  
                            riuscita a risolvere in maniera concreta. Della
                            realizzazione di una vera area attrezzata per la
                            sosta delle famiglie Rom se ne inizia a parlare dai
                            primi anni ’90 quando vengono resi disponibili
                            appositi finanziamenti regionali per la
                            realizzazione di campi di sosta per i nomadi. Da
                            allora le varie amministrazioni hanno lavorato in
                            questo senso richiedendo i fondi e regolarmente
                            perdendoli per la mancanza di accordo sulla
                            localizzazione del sito dove realizzare l’area
                            attrezzata. Un disaccordo che vide in varie
                            occasioni la protesta delle famiglie assegnatarie
                            dei terreni limitrofi al potenziale sito del campo
                            nomadi e in altri momenti l’Opera Nomadi contraria
                            a siti troppo nascosti e a rischio di
                            “ghettizzazione”. Sta di fatto che nessuna
                            amministrazione è quindi riuscita a risolvere tale
                            problema. Nel frattempo in questo ventennio si è
                            assistito ad un deturpamento ambientale senza
                            precedenti che ha portato al diradamento consistente
                            del patrimonio boschivo della pineta del Calich e
                            contestualmente all’inquinamento dell’intera
                            area fino alle sponde dello stagno con rifiuti tra i
                            più pericoli e nocivi quali carcasse d’auto con
                            il loro carico di olii esausti, batterie e altro
                            ancora. L’incendio della scorsa notte che avrebbe
                            potuto avere tragiche conseguenze non è che
                            l’ultimo di una lunga serie. Fuochi accesi per
                            scaldarsi utilizzando gli alberi di pino, fuochi per
                            fondere le plastiche dei fili elettrici per poi
                            estrarre il rame utilizzato dai Rom per le loro
                            attività artigianali, sono solo alcune delle azioni
                            svolte senza nessun controllo. Per non parlare poi
                            della corrente elettrica messa a disposizione dal
                            comune e che viene lasciata accesa giorno e notte.
                            Insomma un campo fuori da ogni dettame di civiltà e
                            regolamentazione. Bambini che giocano nel fango
                            d’inverno e nella polvere d’estate. Via vai di
                            auto e poco controllo di quello che si fa
                            all’interno del campo. Il Comitato di Quartiere di
                            Fertilia per diversi anni si è adoperato per una
                            integrazione dei Rom attraverso la scolarizzazione.
                            Un progetto che andò avanti per un po’ di tempo
                            in maniera positiva con la frequentazione della
                            scuola elementare da parte dei bambini ma poi tutto
                            è finito li. Oggi più di ieri diventa
                            assolutamente necessario un sito idoneo per le due
                            famiglie Rom. Un area controllata, recintata, dotata
                            di piazzole di sosta, acqua , potabile ed energia
                            elettrica. Ma soprattutto igiene, non è più
                            tollerabile infatti che venga consentito
                            l’accumulo di rifiuti in maniera così disinvolta.
                            Non è più accettabile che la cultura diversa,
                            l’etnia diversa possa essere il pretesto per
                            inquinare e devastare l’ambiente.
                            L’amministrazione comunale dunque è chiamata a
                            svolgere il proprio ruolo per regolamentare la vita
                            di queste famiglie ospiti nel territorio algherese e
                            non più nomadi, ma stanziali. Diritto dunque a
                            vivere in un ambiente dignitoso, ordinato e
                            igienico, ma anche l’obbligo a farlo rimanere
                            tale.
                            17/03/2006 da www.alguer.it 
                           | 
                         
                       
                     | 
                   
                
               
             | 
           
        
       
         |