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														   Anteprima mostre 2020 | 
                           
                          
                            
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                            BALDASSARRE CASTIGLIONE E RAFFAELLO. 
							Volti e momenti della vita di corte | 
                           
                          
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                            Urbino, Palazzo ducale, Sala del Castellare - 18 
							luglio/1 novembre 2020 (mostra a cura di Vittorio 
							Sgarbi ed Elisabetta Soletti) | 
                           
                          
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							Comunicato stampa Esseci, 09 giugno 2020 | 
                           
                          
                            
                            Urbino butta il cuore oltre gli ostacoli ed investe 
							sul suo sistema culturale e turistico decidendo di 
							aprire dal 18 luglio “Baldassarre Castiglione e 
							Raffaello. Volti e momenti della civiltà di corte”, 
							la mostra curata da Vittorio Sgarbi e Elisabetta 
							Soletti. La mole e il rilievo dei prestiti necessari 
							a portare in porto questa significativa esposizione 
							sono notevolissimi e non semplici da gestire in un 
							momento come il presente. I problemi allestitivi di 
							una mostra complessa nel tema e innovativa anche per 
							le soluzioni tecnologiche, com’è questa, saranno 
							superati in qualsiasi modo. L’indicazione del 
							Sindaco Maurizio Gambini, dell’intera Città e della 
							regione Marche è chiara: Urbino vuole affrontare 
							l’estate offrendo il meglio di sé ai suoi ospiti, e 
							questa grande mostra è un attrattore sicuramente 
							imprescindibile con la Galleria Nazionale delle 
							Marche, partecipe del progetto attraverso un sistema 
							di comunicazione e promozione coordinato e il 
							biglietto integrato. Il progetto è promosso dal 
							Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 
							cinquecento anni dalla morte di Raffaello, dalla 
							regione Marche e dal comune di Urbino. Ad essere 
							raccontata, in modo del tutto originale, negli spazi 
							delle Sale del Castellare del Palazzo Ducale di 
							Urbino è la vicenda di un uomo che fu figura 
							centrale del Rinascimento europeo. Baldassarre 
							Castiglione, mantovano di origine ma urbinate 
							d’adozione, è a tutti noto per il suo Cortegiano, 
							opera che, tradotta nelle principali lingue 
							dell’epoca, fornì “il” modello di comportamento per 
							l’alta società dell’intero continente. Ma 
							limitare la figura del Castiglione a questa pur 
							celeberrima opera sarebbe scelta del tutto 
							limitante. Come questa grande mostra evidenzia, 
							la sua fu una figura di intellettuale finissimo, 
							vicino a grandi artisti, Raffaello in primis, ma 
							anche a scrittori, intellettuali, regnanti e papi, 
							attento politico, incaricato di ambascerie tra e più 
							delicate del suo tempo. Uomo che sfuggì ad intrighi, 
							che seppe muoversi in modo accorto in un periodo 
							storico complessissimo. Attingendo alla fonte 
							imprescindibile delle sue Lettere, la mostra ha il 
							merito di ricostruire l’intera vicenda del 
							Castiglione ponendola, correttamente, nel contesto 
							del suo tempo, accanto a figure altrettanto 
							complesse ed affascinanti come quelle di Guidobaldo 
							da Montefeltro, Duca di Urbino, di Leone X, dei 
							Medici, degli Sforza, dei Gonzaga e di Isabella 
							d’Este “prima donna del mondo”, dell’Imperatore 
							Carlo V e di artisti - Raffaello innanzitutto, ma 
							anche Leonardo, Tiziano, Giulio Romano...- , di fini 
							intellettuali come Pietro Bembo e di studiosi come 
							Luca Pacioli. Tra i tanti. Sette sezioni fitte di 
							opere importanti, utili a dare la dimensione 
							dell’epoca raccontata. Integrate attraverso 
							soluzioni multimediali che ampliano il racconto, 
							offrendo ulteriori chiavi di lettura, agendo su 
							immagini e stimoli visivi ed emotivi. Una mostra 
							ampia, complessa ma non complicata, imponente e 
							stimolante. Scrigno d’arte ma anche di arti 
							applicate: gli abiti per feste, tornei e parate, le 
							armi, le antiche edizioni e i manoscritti, poi la 
							musica, per citare solo alcuni dei focus. Una grande 
							mostra che trova Il suo naturale complemento nel 
							Palazzo Ducale dei Montefeltro e nell’intera città 
							di Urbino, contenitori e al contempo contenuto di 
							un’esposizione che fa della corte urbinate uno dei 
							suoi fondamentali punti di interesse. “Unire 
							i nomi di Raffaello e di Baldassarre Castiglione 
							– afferma Elisabetta Soletti, 
							che, con Vittorio Sgarbi, cura la mostra - 
							significa dare il giusto rilievo al fondamentale 
							contributo del sommo artista e del grande scrittore 
							nella creazione del mito di Urbino e della sua corte 
							nei primi decenni del Cinquecento. A entrambi 
							infatti si deve l’affermazione del primato culturale 
							del Rinascimento italiano in tutta Europa. Il 
							Cortegiano a lungo ha rappresentato il modello 
							ideale dei valori della civiltà delle corti come è 
							documentato dall’eccezionale successo editoriale 
							dell’opera, che fu tradotta in tutte le principali 
							lingue nazionali, spagnolo, portoghese, francese, 
							inglese, tedesco, polacco, un successo che conobbe 
							una profonda e duratura fortuna fino al sec. XVIII”. 
							Vittorio Sgarbi, 
							ProSindaco di Urbino sostiene che “Urbino è il 
							luogo che Raffaello non può dimenticare, è il luogo 
							della sua infanzia, è il luogo di Piero della 
							Francesca, è il luogo dei suoi amori, è il luogo 
							della bellezza, dell’architettura, delle belle donne 
							che lo porteranno alla dannazione. Bello e dannato. 
							Io credo che ricordarlo voglia dire vedere in 
							Raffaello il punto di arrivo di una vita compiuta. 
							In soli 37 anni egli ha fatto quello che un altro 
							uomo non avrebbe fatto nemmeno in 100. Raffaello non 
							è solo Rinascimento, è perfezione, è armonia, è 
							l’arte che vince la natura”. | 
                           
                          
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