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ANTEPRIME MOSTRE 2020
MOSTRE E MUSEI AI BLOCCHI DI RIPARTENZA
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Forlì, Padova, Monza, Torino, Bassano del Grappa,
Rovigo, Faenza, Urbino, Venezia...
Comunicato Stampa Sono diverse in Italia
le mostre pronte ai blocchi di partenza, mentre
altre stanno scaldandosi i muscoli. Com’è noto,
per mostre e musei, il via ufficiale è ipotizzato
per lunedì 18 di maggio. E la volontà di molte
organizzazioni, pubbliche e private, è di rispettare
questa data ma appare non improbabile che, per
diversi motivi, tale attesa riapertura possa subire
qualche ritardo. Mostre e Musei, per poter aprire
i loro battenti, debbono infatti ottemperare alle
prescrizione di sicurezza negli accessi, nella
sanificazione, nelle distanze tra visitatori
all’interno delle sale per tutelare il proprio
personale e il pubblico. Interventi e strategie che
sono ancora allo studio e che dovranno essere
approvati dalle istituzioni competenti, azione che
richiede del tempo. A questo si aggiunga la
necessità di rinegoziare i prestiti delle opere per
le mostre che si vorranno prorogare. A lavorare
per una riapertura “più veloce tecnicamente
possibile”, sono alcune delle grandi mostre della
stagione, mostre avviate e poi chiuse, e mostre che
dovevano inaugurare all’inizio del lockdown e che
sono state ovviamente bloccate. Una ampia
campagna di affissioni con la scritta “prossima
apertura” annuncia, a Palazzo Sturm a Bassano del
Grappa, l’attesa monografica su Piranesi, mostra che
celebra i 300 anni della nascita del famoso
incisore. Salvo cambiamenti (avvertenza che vale per
tutte le sedi e musei), l’apertura è ipotizzata per
il 20 giugno sino al 19 ottobre. Dal 20 maggio
invece riapriranno le collezioni permanenti dei
Musei Civici di Bassano nelle loro varie sedi. A
Rovigo, in Palazzo Roncale, si lavora per la
riapertura de “La quercia di Dante”, mostra
inaugurata a marzo e chiusa dopo sole 48 ore. Slitta
invece a metà settembre, sempre a Rovigo, “Chagall”,
che sarà proposta in Palazzo Roverella,
originariamente prevista nella stagione primaverile.
Via libera anche per Picasso. La sfida della
ceramica, la grande esposizione proposta dal MIC
Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, con
proroga prevista fino al 2 giugno. Con orario
ridotto dalle 9 alle 14, tutti i giorni (eccetto il
25 maggio) ad ingressi gratuiti e contingentati,
preferibilmente su prenotazione. Ad Urbino
“Baldassare Castiglione e Raffaello. Volti e momenti
della vita di corte” (Sale del Castellare, in
Palazzo Ducale), non potrà prendere il via prima del
16 luglio. Lo slittamento di un mese è stato
obbligato dalla oggettiva difficoltà di far
viaggiare i capolavori concessi alla mostra da musei
di altri paesi. La data di chiusura è stata, a sua
volta, rimodulata al primo novembre. I Musei
Civici di Venezia, da parte loro, preventivano la
riapertura graduale dal primo di giugno, cominciando
da Palazzo Ducale e Museo Correr con giorni e orari
di apertura ridotti. Date le regole sulla mobilità,
si presuppone che i primi a varcare le porte saranno
i cittadini veneziani, che hanno da sempre accesso
gratuito, e i residenti in Veneto, per accogliere
poi i cittadini del mondo in tutte le 11 sedi
museali, man mano che si concretizzerà la libera
circolazione. I Civici Musei di Verona con le
loro 9 sedi - tutte molto diverse tra loro e
ciascuna con caratteristiche specifiche – stanno
programmando il calendario delle varie aperture.
Entro la prima metà di giugno, la Galleria d’Arte
Moderna Achille Forti riaprirà al pubblico,
presentando la mostra La mano che crea. Ugo Zannoni
1836-1919 scultore, collezionista e mecenate Sin
qui le decisioni già delineate. Stanno ancora
valutando normative e situazione, altre realtà
italiane che accolgono mostre importanti nelle loro
sedi, mostre inaugurate prima del lockdown. Tra
esse, al San Domenico di Forlì la grande mostra su
Ulisse, considerata con Raffaello alle Scuderie, nel
meglio del meglio della stagione. Si sta valutando
la possibilità di prorogare la mostra per l’estate.
Medesima situazione per A nostra immagine. Scultura
in terracotta nel Rinascimento: da Donatello a
Riccio, allestita al Museo Diocesano di Padova.
Così come Giappone. Terra di geisha e samurai alla
Villa Reale di Monza. E Memoria e la passione.
Capolavori della collezione Bertero, a Torino, a
Camera Centro Italiano per la fotografia. Non
ultima, la mostra Tra Simbolismo e Futurismo.
Gaetano Previati al Castello Estense di Ferrara.
Va chiarito che le date qui ipotizzate
potrebbero essere ridefinite in relazione
all’interpretazione delle diverse normative e
dell’andamento della situazione post lockdown. Così
come è probabile che talune sedi osservino orari
particolari. È quindi consigliabile controllare i
siti aggiornati delle singole mostre ed istituzioni. |
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