Sassocorvaro, attribuito a Francesco di Giorgio, presenta una disposizione degli elementi simile. La sua facciata marcatamente aggressiva riassume con la sua massa poderosa il rapporto delle sue torri circolari laterali con la sua torre “a forma di mandorla” posta al centro. Questa facciata guarda verso la parte dalla quale si riteneva rinvenisse la minaccia di attacchi più seria.
Durante il suo soggiorno ad Urbino nei suoi quaranta giorni di permanenza Leonardo, per il suo carattere eclettico e per le sue continue indagini sull’incarico avuto da Borgia, percorse le terre del Ducato in modo da verificare tutte le fortezze e le loro strutture architettoniche.
Anche Sassocorvaro è stata visitata ed è l’esempio che abbiamo rintracciato nei disegni dello stesso Leonardo.
Il progetto di Leonardo da Vinci nel f. 117r (ex 41 v-b) del Codice Atlantico (disegni di comparazione delle pagine 165-166 del nostro lavoro) presenta una fortezza a pianta quadrata, con altissime scarpe, a corpi concentrici, con torri angolari e grandioso rivellino antistante.
Lo stesso Pedretti precisa che questa fortezza debba essere stata disegnata da Leonardo “per una zona montagnosa, forse ai confini della Lombardia”. Io penso che faccia riferimento a Sassocorvaro tanto che in un primo momento il disegno era stato attribuito da Calvi a Francesco di Giorgio Martini al bastione della Rocca di San Leo, del 1479, alle scarpe della Rocca di Mondavio, terminata nel 1501.
Tanto che Leonardo risulta aver ben assimilato i Trattati di Francesco di Giorgio Martini fin dal suo soggiorno a Piombino nel 1504.