"Atlantis.
            Indagine
            bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
            ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
              a cura di
            Ernesto Paleani.. 
 
            
            Muhiddin
            Piri Ibn Haji Mehmet (o Memmed), nato a Oelibolu
            (Gallipoli) tra il 1465 e il 1470 e morto a Il Cairo, Egitto nel
            1554 o nel 1555, era un ex pirata turco, con ogni probabilità di
            origine greca, divenuto ammiraglio (Re'is in arabo) della flotta
            della Mezzaluna, vissuto ai tempi di Solimano II il Magnifico
            (1520-1566). Egli aveva un interesse passionale per la sua
            collezione di vecchie mappe ed era considerato un esperto delle
            terre e delle coste del Mediterraneo tanto che nel 1523 Solimano gli
            commissionò un atlante che resta una pietra miliare nella storia
            della cartografia moderna. Parti di questo atlante sono ancora oggi
            conservate presso il museo di Berlino. Questo libro di navigazione
            era il "Kitabi Bahriye" (Il Libro del Mare), dove
            Piri Reis descriveva tutti i dettagli delle linee costiere, delle
            spiagge, delle correnti, delle baie, degli stretti e dei bassifondi
            del Mediterraneo e del Mar Egeo. Tuttavia, nonostante la fulgida
            carriera, lo stesso sultano non esitò a farlo decapitare, quando
            Reis fu accusato di essersi lasciato indurre, con la corruzione, a
            togliere l'assedio dalla rocca di Gibilterra.
            
            1929. Il governo
            della repubblica turco decide di convertire il palazzo dello
            spodestato sultano ottomano di Topkapi, a Costantinopoli, in un
            museo. Il palazzo, situato in uno dei luoghi più belli della
            capitale, chiamato Sarayburnu, è composto da vari edifici, ognuno
            circondato da vasti giardini, che testimoniano le differenti
            caratteristiche dell'impero ottomano.
            9 novembre 1929.
            Durante dei lavori di ristrutturazione vicino alla sezione degli
            harem, il direttore dei Musei Nazionali, Halil Edhem, era intento
            alla catalogazione dei numerosi reperti del palazzo quando trovò
            sopra una pila di macerie due mappe geografiche realizzate su pelle
            di gazzella, sino ad allora sconosciute al mondo scientifico, che
            recavano in calce la firma di Piri Reis.
            1931.
            La scoperta della mappa viene divulgata dall'orientalista tedesco
            Paul Kahle, durante il 18° congresso degli Orientalisti che si
            stava tenendo quell'anno in Olanda. 
             
            Una copia fu
            donata ad un diplomatico americano, la quale la conservò solo come
            un curioso manufatto per anni. L'ammiraglio turco aveva scritto
            un'annotazione sulla mappa sostenendo che "le coste e le
            isole su questa carta sono tratte dalla mappa di Colombo".
            Tale affermazione poteva finalmente stabilire una questione vecchia
            di secoli: Colombo sapeva di aver scoperto un nuovo mondo o morì
            pensando di aver trovato una nuova rotta per la Cina? Fu questo
            riferimento riguardante Colombo a suscitare interesse presso la
            stampa mondiale, che pensò di aver trovato un collegamento con la
            "mappa perduta" del navigatore genovese di cui egli aveva
            fatto uso nel primo viaggio verso il Nuovo Mondo.
            
            1953. Un capitano
            di marina turco spedì la mappa di Piri Reis all'Ufficio Idrografico
            della Marina degli Stati Uniti, a Washington, per farla esaminare in
            modo accurato. Per valutarla meglio, il maggiore Walters, capo
            ingegnere dell'Ufficio, chiamò in aiuto il capitano Arlington H.
            Mallery, archeologo e studioso delle mappe antiche, autore nel 1951
            di un libro intitolato "Lost America", nel quale
            tratta soprattutto delle controverse carte norvegesi della
            Groenlandia (dove Mallery afferma che queste mappe mostrano le masse
            terrestri sotto l'attuale cappa di ghiaccio) e del Mare del Nord
            secondo le quali veniva dimostrato che i Vichinghi avevano scoperto
            l'America.  Mallery rivelò le sue scoperte alla radio
            nell'agosto 1956. Di fronte a questi fatti, Mallery stabilì che il
            solo metodo per disegnare una mappa con così tanta accuratezza era
            il sorvolo aereo. "All'epoca in cui le carte furono stese
            - afferma Mallery - non solo dovevano esistere esploratori ma
            anche tecnici idrografici particolarmente competenti e organizzati,
            poiché non è possibile tracciare carte di continenti o di
            territori estesi quanto l'America se si è soli o anche un piccolo
            gruppo. Sono necessari esperti che conoscano tanto l'astronomia
            quanto i metodi indispensabili ai rilievi (...) Non si riesce
            a comprendere come si siano potute tracciare quelle carte senza
            l'ausilio dell'aviazione."
             
            
            
             
            
              
                
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                    internazionale di studi geocartografici storici laboratorio
                    di ricerca iscritto al MIUR dell'Editore Ernesto Paleani 
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