"Atlantis.
Indagine
bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
a cura di
Ernesto Paleani..
La letteratura riguardo ad
Atlantide non si fermò all’antichità. Tra i più famosi possiamo
trovare :
- Nuova Atlantide : di
F.Bacon, pubblicata in inglese nel 1621 (New Atlantis) e poi in
latino nel 1627(Nova Atlantis) in appendice alla Sylva Sylvarum. Si
tratta di uno scritto che descrive una favolosa "Casa di
Salomone" nella quale un gruppo di saggi si dedicava alla
scienze e all’avanzamento del sapere. Successivamente fu
pubblicata la "Continuazione della Nuova Atlantide"("Continuation
of the New Atlantis"), un opuscolo sotto forma di dialogo in
cui l’autore, J. Glanvill, descrive una società retta da filosofi
e sapienti che vivevano in un’isola del Pacifico.
- Atlante : di Olof
Rudbeck. "Atlas sive Manheim vera Japheti posterorum sedes ac
patri"(ovvero : Atlante o Manheim, vera sede e patria dei
discendenti di Iafet), in cui Rudbeck ricostruisce la storia della
Svezia antica : i Goti sono ,secondo lui, il centro della
storia del mondo e la Svezia non è altro che Atlantide, fonte di
ogni civiltà. La lingua gotica è primigenia e discende
direttamente da Noè.
- La Atlàntida(1877) :
di J. Verdaguer i Santalò, che attribuisce alla storia leggendaria
dell’Atlantide lo stimolo che spinse Cristoforo Colombo alla sua
esplorazione.
- Atlantis e Ragnarock :
due testi dello scrittore Ignius Donnelly che, grazie a lui,
nell’inizio ‘900 risvegliarono l’interesse per Atlantide. Il
primo narra sulla fine di Atlantide mentre il secondo racconta di
una cometa che 30000 anni fa colpì la terra causando delle
conseguenze disastrose.
- Atlantide(1919) : di
Benoit Pierre. Ambientato nel deserto africano la cui protagonista
è Antinea, regina di Atlantide e novella di Circe, attira a sé
ufficiali e viaggiatori, portandoli uno dopo l’altro al suicidio.
Questo libro ispirò una serie di avventura cinematografiche, dai
classici di Feyder e Pabst(rispettivamente nel 1921 e nel 1932)fino
alla parodie di "Totò sceicco".
Per scoprire le origini di
questo mito dobbiamo studiare alcune civiltà che hanno il ricordo
di un’isola in mezzo all’oceano, come : gli Egizi, gli
Aztechi, i Maya.
Gli Egizi erano un popolo
molto progredito per il tempo in cui vissero, quindi ci sono
numerose teorie circa le loro grandi conoscenze d’ingegneria, ma
specialmente astronomiche. Tra le teorie più stravaganti è quella
che dei navigatori spaziali in un remoto passato abbiano conquistato
il nostro pianeta. Essi lasciarono dei segni della loro civiltà :
le tre piramidi di Giza e la Sfinge. La piramide più grande, quindi
più famosa e anche più affascinante, è quella di Cheope(Khufu) ;
infatti Erodoto quando compì il suo lungo viaggio in Egitto, si
chiese come un popolo che era anche antecedente al suo fosse
riuscito a costruire una tale opera architettonica . Nella sua
opera "Storie" lo storico greco spiega al lettore che gli
Egizi usarono delle macchine che erano in grado di trasportare i
blocchi con cui è stata costruita la piramide di Cheope.
La prima teoria scientifica
sullo scopo della Grande piramide fu elaborata da John Taylor, un
editore londinese, nel 1864. Si chiedeva perché l’inclinazione
delle pareti fosse di 52° - 51° 51’. Confrontando l’altezza
della piramide con la lunghezza della base scoprì l’unica
risposta possibile : la pendenza non poteva essere diversa se
il rapporto tra l’altezza e la larghezza della base doveva
corrispondere a quello esistente tra il raggio e la circonferenza di
un cerchio. In altre parole, i costruttori sembravano conoscere ciò
che i Greci avrebbero chiamato p(pi greco). Perché codificare il p
nella piramide ? Forse volevano parlare della Terra e la
piramide rappresentava l’emisfero compreso tra il Polo Nord e
l’Equatore ? La lunghezza della base della
piramide viene moltiplicata per otto , poi sessanta e poi 360; il
risultato è poco meno di 25.000, un dato incredibilmente vicino
alla misura della circonferenza terrestre. Taylor concluse che, non
essendo in grado di edificare una cupola gigantesca, gli Egizi
optarono per l’alternativa migliore, incorporando la misure della
Terra nella piramide. Era quindi possibile, anzi decisamente
probabile, che gli antichi Egizi possedessero conoscenze molto
avanzate per l’epoca in cui vivevano. Purtroppo questo era il
dettaglio che bloccava Taylor. Invece di ammettere che gli antichi
Egizi sapevano molto di più di quanto si credeva, egli concluse che
questi "ignoranti" potevano sapere quelle cose soltanto
grazie a rivelazioni divine : Dio li avrebbe ispirati
direttamente. Quando lo scozzese, Charles Piazzi Smyth, astronomo di
corte nonché amico di Taylor, visitò la piramide nel 1865 e fece i
propri rilevamenti, concluse che fondamentalmente Taylor aveva
ragione sul p, ed essendo religioso come Taylor non riuscì a
resistere alla tentazione di coinvolgere anche Dio e la Bibbia. Non
molto tempo prima un eccentrico religioso,
Robert Menzes, aveva detto che le misure della Grande piramide
celavano profezie dettagliate sulla storia del mondo. Piazzi Smyth
credette ingenuamente a queste teorie e concluse che le piramidi
rivelavano che la terra era stata creata nel 4004 a.C. e
riassumevano le principali tappe della storia umana, come il diluvio
universale del 2400 a.C. Richard Anthony Proctor, un astronomo, nel
1833 scoprì che una delle principali esigenze per una civiltà
agricola era quella di disporre di un calendario preciso, il che
implica un’attenta osservazione della luna e delle stelle.
Innanzitutto era necessaria un’apertura lunga e sottile rivolta a
Nord o Sud attraverso cui osservare il passaggio delle stelle e dei
pianeti per indicarlo su carte stellari. Secondo Proctor bisognava
innanzitutto determinare il vero Nord e poi allineare un asse in
corrispondenza di questo. Al giorno d’oggi il nostro punto di
riferimento è la Stella Polare ma nell’antico Egitto essa non si
trovava nella stessa posizione a causa del fenomeno detto
<precessione degli equinozi>. Ai tempi dell’antico Egitto la
stella polare era Alpha Draconis. Le stelle sembrano descrivere dei
semicerchi sulle nostre teste, da orizzonte ad orizzonte. Quelle
direttamente al di sopra(al meridiano)descrivono i cerchi più ampi,
quelle più vicino al Polo, i più piccoli. Se gli antichi Egizi
avessero voluto puntare un telescopio verso Alpha Draconis,
avrebbero voluto inclinarlo di 26° 17’, quindi riempiendo una
fossa che quando fu scoperta era infestata dai parassiti d’acqua,
gli Egizi avrebbero visto riflessa la <loro> Stella Polare. I
quattro lati di ogni piramide sono rivolti esattamente verso i
quattro punti cardinali e sarebbe possibile prendere un gigantesco
righello e tracciare una linea retta tra l’angolo nord - est della
Grande piramide a quello sud - ovest della piramide di Chefren. La
linea dovrebbe continuare toccando gli angoli della piramide di
Micerino che, in realtà è spostata di circa 60 metri rispetto alla
linea delle altre due piramidi. Come si spiega questa deludente
simmetria ?Gli studiosi si posero un’altra domanda :
perché la terza piramide è molto più piccola delle altre due se
il faraone Micerino era potente quanti i suoi predecessori ?Si
era capito perché la piramide di Micerino fosse più piccola delle
altre e spostata ad est : le tre piramidi rappresentavano le
stelle della Cintura di Orione e la Via Lattea era il fiume Nilo.
Tutto ciò aveva implicazioni estremamente interessanti. Secondo
teorie tradizionali le tre piramidi di Giza erano state edificate da
tre diversi Faraoni come tombe, ma, se rappresentavano le stella
della Cintura di Orione, allora l’intero progetto doveva essere
stato fatto molto prima dell’inizio della costruzione della Grande
piramide. Quando ? A causa dell’ondeggiamento dell’asse
della terra la sua posizione rispetto alle stelle cambia di 1 grado
ogni 72 anni e di un cerchio completo ogni 26000 anni. Nel caso di
Orione l’ondeggiamento fa sì che la sua costellazione si sposti
verso l’alto per 13000 anni per poi tornare verso il basso. Ma nel
fare ciò la costellazione si inclina leggermente, in altre parole
la clessidra ruota in senso orario e poi all’indietro. Si notò
che soltanto una volta la disposizione delle piramidi era stata
identica a quella delle stelle della Cintura di Orione(senza
inclinazioni) : nel 10450 a.C. Si tratta del momento in cui la
Cintura di Orione ha assunto la posizione più bassa. La Sfinge,
un’opera architettonica da considerarsi ciclopica. Secondo le
convinzioni degli egittologi moderni la Sfinge fece la sua comparsa
durante l’Antico regno, nella forma di un leone accovacciato con
la testa del faraone coperta dal "nemes", come
rappresentazione e simbolo della potenza e della forza del sovrano,
sterminatore dei nemici : tale è la Sfinge che raffigura il
faraone Chefren. Secondo la teoria degli egittologi moderni, la
Sfinge fu costruita nei secoli in cui c’era l’Era del Toro, ma
sembra improbabile che un faraone usasse un leone in un’era sbagliata
come un segnalatore equinoziale, quindi è intuibile che la Sfinge
sia stata costruita nell’Era del Leone, nel 10500 a.C.. La testa
Sfinge, inoltre, è in condizioni migliori del resto dell’enorme
opera architettonica e poi, guardando dall’alto la testa della
Sfinge, è sproporzionata e quindi secondo West la figura che
vediamo come non è quella originaria. Una cosa molto strana è che
la Sfinge non si trova sulla linea delle piramidi, poiché gli
architetti egizi non lasciavano niente a caso. Una rampa di pietre
è spostata da 14° gradi rispetto alle piramidi e più a destra la
Sfinge. Secondo alcuni studiosi gli Egizi spostarono la rampa e la
Sfinge dalla linea delle piramidi in modo che il sole sorgesse sulla
rampa e la Sfinge che si riflettesse all’orizzonte con la testa e
le spalle. Le tombe circostanti risalgono all’Antico Regno ma sono
state scolpite in misura decisamente minore. Inoltre era chiaro che
il deterioramento delle tombe era da attribuirsi alle tempeste di
sabbia. Era ovvio che la Sfinge doveva essere più antica.
L’effetto del vento sulle altre tombe fornì un utile termine di
paragone. Le rocce calcaree sono rocce sedimentarie composte da
particelle incollate insieme. È risaputo che si tratta di una
formazione a strati simili a quelli di una torta. Quando la sabbia
sollevata colpisce il lato di questa "torta a strati", gli
strati più cedevoli si consumano formando delle rientranze: il
risultato è una serie di strati paralleli dal profilo irregolare.
Quando una superficie di pietra viene erosa dall’acqua,
l’effetto è completamente diverso. I rivoli di pioggia scavano
dei canali verticali nella roccia sulla cui superficie si formano
delle protuberanze arrotondate, simili ad una fila di collinette. Il
gruppo dei studiosi concordava sul fatto che sia il corpo della
Sfinge sia il muro circostante avessero subito l’effetto
dell’acqua, poiché la loro superficie non presentava l’aspetto
più omogeneo determinato dall’azione del vento. Quindi, secondo
la mia opinione, l’Egitto era originariamente popolato dai
superstiti di Atlantide e la Sfinge e le piramidi di Giza furono
edificate dagli abitanti di Atlantide. Un’altra popolazione che
,secondo alcune teorie, fu generata dagli Atlantidei sono gli
Aztechi. Il regno azteco seguì, in Messico, a quello tolteco e
chichimeco. Di quello cosiddetto tolteco non è possibile ancora
datarne l’origine. Si ritiene, comunque, che i Toltechi abbiano
dato la scrittura, il calendario, la religione e l’arte a tutte le
posteriori civiltà dell’America Centrale. Pare che il regno sia
tramontato nel secolo IX o X d.C. ; quelli che sopravvissero
emigrarono ed esercitarono un certo influsso sul nuovo regno dei
Maya, che si era costituito nel frattempo nel Nord dello Yucatan.
Antiche fondazioni dei Toltechi su cui sorsero più tardi città
azteche furono Tula, Teotihuacàn, Cuicuilco, Cholula e
Xochicalco. Attualmente gli archeologi non sanno nulla di questo
popolo di costruttori che precedette gli Aztechi. Di sicuro c’è
solo il fatto che le civiltà dei popoli toltechi, aztechi e maya
sono strettamente connesse tra di loro. Dice C. W. Ceram :<L’ipotesi
che i popoli americani discendenti da razze mongoliche siano venuti
in America venti o trentamila anni fa attraverso un ponte terrestre
o su imbarcazioni, passando per la Siberia e l’Alaska, viene ora
accettata con una certa sicurezza. Da dove siano venuti i
costruttori delle culture di Teotihuacàn e perché essi, e non
altri, furono l’unico popolo, dall’Alaska a Panama, in grado di
effettuare le invenzioni elementari di ogni civiltà, non lo
sappiamo. Né soprattutto sappiamo con precisione se sia poi proprio
esistito un popolo di Toltechi... Se abbiamo chiamato genericamente
Toltechi i precursori civiltà Maya e Azteca, bisogna tener presente
che finora è stato usato solo un nome collettivo per designare i
creatori della civiltà dell’America Centrale. Forse la parola
Toltechi non ha un altro significato che quello di
"costruttori">. Che si trattasse di colonizzatori
atlantidei ? In base a quanto scrive Platone, potrebbe anche
essere una ipotesi esatta, in quanto il filosofo afferma nei suoi
dialoghi che gli atlantidei avevano domini in America. Ritornando al
discorso precedentemente iniziato, il regno Chichimeco va
considerato come un regno di transizione, durante il quale fu
esercitato il dominio puro e semplice. I Chichimechi non furono
costruttori, anzi, probabilmente, distrussero una parte delle
costruzioni tolteche. Altre furono ricoperte in tutto o in parte
dalla lava. L’origine del regno azteco è mitica, come è già
stato specificato nelle pagine precedenti. Il primo re che si può
stabilire storicamente fu Acamapichtli, che salì al trono nel 1376.
Gli Aztechi erano una stirpe guerriera che costruì il proprio regno
sui ruderi del popolo tolteco, il quale non era riuscito a
sopravvivere all’impeto degli invasori, e di cui ereditò anche le
credenze religiose. Montezuma II regnò dal 1502 al 1520 d.C. Sotto
il suo regno la terra degli Aztechi viene conquistata dagli
Spagnoli. Quetzacoatl fu una delle maggiori divinità degli Aztechi,
dei Maya e dei Toltechi, nel Guatemala Kukumatz, e nello Yucatàn
Kukulcan, espressioni che significano tutte <serpente
piumato>. Nell’andare alla ricerca delle basi reali di questo
mito si sono trovati dei punti comuni fra la civiltà atlantidea ed
altre civiltà che hanno lasciato tracce del loro passaggio in
determinate zone del nostro pianeta, tali da richiamare alla mente
la forma di civiltà descrittaci da Platone. La topografia della
capitale atlantidea è abbastanza simile a quella del tempio solare
di Stonehenge e a quella della capitale degli Aztechi ; tutte e
tre le raffigurazioni topografiche, infatti, sono contraddistinte da
una stessa figura geometrica : il cerchio. Stonehenge e tutte
le altre strutture megalitiche sono, inoltre, state definite come
<templi di giganti> a causa delle loro enormi proporzioni e la
civiltà megalitica ha le sue antiche testimonianze in Bretagna.
Essi sembrano essere i muti testimoni di una cultura estranea alla
normale corrente della preistoria. Tenochtitlan (<Il cactus della
roccia>), la famosa capitale azteca, era situata su un’isola
montagnosa, in mezzo ad un lago affossato sugli altopiani e
circondata da anelli concentrici di mura e di canali ; era
collegata alla riva solo per mezzo di tre strade costruite su
terrapieni, ognuna delle quali era dotata di un ponte levatoio in
modo che fosse impossibile entrare in città quando tutti i ponti
erano alzati. Al centro si innalzava il tempio del dio della guerra.
Era stata costruita conformemente ai progetti elaborati nel lontano
Est da Aztlan, mitico capostipite del popolo azteco.(Aztlan era
anche il nome della patria primitiva). Nel 1519 l’imperatore
Montezuma II diede il benvenuto a Cortés a Tenochtitlan. Egli spiegò
che gli Aztechi erano arrivati da poco in Messico, dove i loro
antenati, provenienti da Aztlan, erano stati condotti da un uomo
bianco dalla lunga barba e di grande saggezza. Questi si chiamava
Quetzacoatl e aveva regnato con grande bontà, facendo progredire e
prosperare il Messico ; si era allontanato poi verso Est quando
aveva visto che gli uomini non volevano ricevere i suoi
insegnamenti. Montezuma aggiunse che regnava come sostituto di
quest’ultimo, che era signore di un impero orientale :
Tlapallan o Tollan. Aztlan, il nome della patria primitiva degli
Aztechi, è nelle antiche iscrizioni che ancora conservano,
sormontato da un segno geroglifico che nell’antico idioma azteco
significa <acqua>. Bisogna, ancora, osservare che questo nome
risulta composto da due vocaboli messicani : Atl, acqua e An,
presso ; Aztlan, inoltre, pare fosse un paese con alte montagne
e con un giardino abitato dagli dei ; anche i Maya avevano il
ricordo di quest’antica isola che si trovava nell’oceano.
Simbolo di questa terra era la <Montagna Bianca>. Secondo i
codici aztechi la migrazione ebbe inizio con l’abbandono in massa
del territorio di Aztlan, terra degli aironi, patria ancestrale. La
prima sosta degli antenati degli Aztechi è la visita al dio
Huitzilopochtli nascosto tra le foglie all’interno di Colhuacan,
la "montagna curvata". Un triste destino colpisce il
popolo nomade : mentre banchettano seduti, l’albero si spezza
in due, un terribile presagio legato alla leggenda della del
paradiso. La conoscenze delle cause effettive che hanno provocato la
caduta di quest’albero gigantesco si è purtroppo perduta nel
tempo.
Riguardo alla
localizzazione di Atlantide esiste una moltitudine di teorie. In
base a quello che scrisse Platone, alcuni studiosi hanno avanzato
l’ipotesi che l’Islanda fosse la sede dell’isola che ci
descrisse Platone. L’Islanda si trova nell’oceano Atlantico, e
cioè fuori dello Stretto di Gibilterra(le antiche Colonne
d’Ercole). Accanto ad essa sorgono altre isole di varia
estensione, come le isole Elisabetta II, l’isola di Grant ecc.. le
quali formano una specie di ponte verso le coste settentrionali
dell’America del Nord. Afferma ancora Platone che <tutti i
sovrani di Atlantide e i loro discendenti abitarono sull’isola per
molte generazioni dominando su molte isole di quel mare ed inoltre
sui popoli di qua dalla bocca fino all’Egitto e alla Tirrenia..>.
È chiaro il riferimento alle numerose isole, che, esaminando bene
la carta geografica, troviamo localizzate solo accanto
all’Islanda. Le coste settentrionali dell’Europa, dell’Asia,
del Nord America formano un arco che circonda quasi completamente il
Mar Glaciale Artico, comunicante con l’oceano Atlantico attraverso
una vasta apertura formata dal Mar della Groenlandia, non
paragonabile allo Stretto di Gibilterra. Solo in questo caso Platone
avrebbe potuto riferirsi ad una terra, dicendo che essa abbracciava
quasi per intero il mare ; non esistono infatti,
nell’Atlantico altri luoghi in cui la terra sembra circondare il
mare. Si potrebbe obiettare che, trattandosi di un’isola
scomparsa, è errato tentare di localizzarla con riferimento
all’assetto delle terre ora emerse ; ma la nostra ipotesi si
basa sulla convinzione che l’Atlantide sia scomparsa a causa del
diluvio universale per poi riemergere in parte insieme a tutte altre
terre alla fine del diluvio stesso. Per quanto sia stata
<localizzata> in diverse parti del mondo, molti ricercatori
che hanno studiato la "questione Atlantide, la collocano in
corrispondenza della pianura sommersa intorno alle Azzorre,
includendovi anche le isole Canarie e Madeira(i cui abitanti
originari ritenevano di essere superstiti di Atlantide). La maggior
parte degli studiosi, però, collocano l’antico continente
sommerso nel Mediterraneo, nell’isola di Thera(moderna Santorini).
Intorno al 1500 a.C., una catastrofica esplosione vulcanica
distrusse l’isola di Thera. Il centro della città esplose e fu
poi inghiottito dagli abissi marini, il quartiere nord - ovest,
sepolto da ceneri e detriti, venne scoperto e scavato dagli
archeologi. Essi pensarono che l’esplosione avesse inferto un
colpo durissimo non solo alle regioni circostanti, ma all’intero
mondo minoico, la teoria di Atlantide riceveva in tal modo un
insperato sostegno. Anche se l’idea di una fine catastrofica
dell’antica civiltà di Creta è stata in seguito fortemente
ridimensionata, è indubbio che l’elaborazione di molti miti
posteriori trovi la sua origine proprio nella memoria di eventi
simili. Gli scavi comunque rivelarono che fin dal IV millennio a.C.
l’isola fu sede di una civiltà molto progredita. Riguardo a Thera
e tutte le isole greche, secondo una mappa di Ibn Ben Zara del 1847,
che era stata ricopiata da mappe antiche, sarebbero state più
numerose. Alcuni archeologi greci sostengono che l'isola Thera era
Atlantide, o almeno ha dato luogo alla leggenda di Atlantide. Una
gran parte del Mediterraneo sembra sia costituita da rupi e vallate
come se non si trattasse del fondo del mare, ma piuttosto di
terraferma; infatti è confermata l'esistenza di porti storicamente
noti nel bacino del mar Mediterraneo, e inoltre capita di continuo
che i pescatori subacquei scoprano strade ed edifici molto più
antichi e situati più in profondità degli abissi marini.
Sprofondamenti ancora più notevoli di edifici e di città
preistoriche sono stati notati nei pressi di Thera e soprattutto
vicino a Milo, dove Jim Thorne si imbatté per caso in una
cittadella preistorica sommersa alla profondità di diversi metri.
Secondo una teoria C.
Hapgood , il quale sosteneva, che nel corso del tempo, il peso
sempre maggiore delle calotte polari spinge la crosta terrestre
attorno al globo, più o meno come avviene quando si sbuccia
un'arancia. Chiamò questo fenomeno "dislocamento della crosta
terrestre". Gli scienziati chiamano oggi deriva continentale il
fenomeno di cui ebbe per primo l'intuizione. Tuttavia gli
spostamenti ritenuti possibili sono in termini abbastanza ridotti:
non più di 16 km ogni milione di anni. Non per Hapgood, però, che
aveva idee decisamente diverse. Egli era convinto che la crosta
terrestre si fosse spostata in blocco, improvvisamente e
velocemente, con effetti devastanti, provocando la scomparsa di
interi continenti. Quindi, secondo Hapgood, uno spostamento di circa
3200 km della crosta terrestre, circa 10000 anni fa, avrebbe
provocato l'inclusione del Circolo Polare Antartico di parte delle
terre allora abitabili. Infatti, secondo studi recenti effettuati su
di una calotta polare, si è scoperto che 4000 anni fa in Antartide
scorrevano fiumi e che il monte Elbrus fosse la fonte energetica di
cui parlava Platone; inoltre, in favore della teoria Hapgood, c'è
anche un fossile di felce trovato nell'Antartide da un gruppo di
paleontologi, i quali hanno potuto dire con certezza che quelle
terre in passato avevano un clima più mite.
Libri in esposizione |
Prima esposizione di libri del
"Fondo" in Palazzo Ubaldini con visione delle schede
delle pubblicazioni |
Cdrom e DVD |
Cdrom e DVD home video |
ricostruzioni cartografiche
estratte dai libri esposti |
ingrandimenti di carte geografiche che
ricostruiscono il sito di Atlantide |
|
PALAZZO UBALDINI |
Sede del Centro
internazionale di studi geocartografici storici laboratorio di
ricerca iscritto al MIUR dell'Editore Ernesto Paleani |