"Atlantis.
            Indagine
            bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
            ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
              a cura di
            Ernesto Paleani.. 
 
            La letteratura riguardo ad
            Atlantide non si fermò all’antichità. Tra i più famosi possiamo
            trovare :
            - Nuova Atlantide : di
            F.Bacon, pubblicata in inglese nel 1621 (New Atlantis) e poi in
            latino nel 1627(Nova Atlantis) in appendice alla Sylva Sylvarum. Si
            tratta di uno scritto che descrive una favolosa "Casa di
            Salomone" nella quale un gruppo di saggi si dedicava alla
            scienze e all’avanzamento del sapere. Successivamente fu
            pubblicata la "Continuazione della Nuova Atlantide"("Continuation
            of the New Atlantis"), un opuscolo sotto forma di dialogo in
            cui l’autore, J. Glanvill, descrive una società retta da filosofi
            e sapienti che vivevano in un’isola del Pacifico.
            - Atlante : di Olof
            Rudbeck. "Atlas sive Manheim vera Japheti posterorum sedes ac
            patri"(ovvero : Atlante o Manheim, vera sede e patria dei
            discendenti di Iafet), in cui Rudbeck ricostruisce la storia della
            Svezia antica : i Goti sono ,secondo lui, il centro della
            storia del mondo e la Svezia non è altro che Atlantide, fonte di
            ogni civiltà. La lingua gotica è primigenia e discende
            direttamente da Noè.
            - La Atlàntida(1877) :
            di J. Verdaguer i Santalò, che attribuisce alla storia leggendaria
            dell’Atlantide lo stimolo che spinse Cristoforo Colombo alla sua
            esplorazione.
            - Atlantis e Ragnarock :
            due testi dello scrittore Ignius Donnelly che, grazie a lui,
            nell’inizio ‘900 risvegliarono l’interesse per Atlantide. Il
            primo narra sulla fine di Atlantide mentre il secondo racconta di
            una cometa che 30000 anni fa colpì la terra causando delle
            conseguenze disastrose.
            - Atlantide(1919) : di
            Benoit Pierre. Ambientato nel deserto africano la cui protagonista
            è Antinea, regina di Atlantide e novella di Circe, attira a sé
            ufficiali e viaggiatori, portandoli uno dopo l’altro al suicidio.
            Questo libro ispirò una serie di avventura cinematografiche, dai
            classici di Feyder e Pabst(rispettivamente nel 1921 e nel 1932)fino
            alla parodie di "Totò sceicco".
            Per scoprire le origini di
            questo mito dobbiamo studiare alcune civiltà che hanno il ricordo
            di un’isola in mezzo all’oceano, come : gli Egizi, gli
            Aztechi, i Maya.
            Gli Egizi erano un popolo
            molto progredito per il tempo in cui vissero, quindi ci sono
            numerose teorie circa le loro grandi conoscenze d’ingegneria, ma
            specialmente astronomiche. Tra le teorie più stravaganti è quella
            che dei navigatori spaziali in un remoto passato abbiano conquistato
            il nostro pianeta. Essi lasciarono dei segni della loro civiltà :
            le tre piramidi di Giza e la Sfinge. La piramide più grande, quindi
            più famosa e anche più affascinante, è quella di Cheope(Khufu) ;
            infatti Erodoto quando compì il suo lungo viaggio in Egitto, si
            chiese come un popolo che era anche antecedente al suo fosse
            riuscito a costruire una tale opera architettonica . Nella sua
            opera "Storie" lo storico greco spiega al lettore che gli
            Egizi usarono delle macchine che erano in grado di trasportare i
            blocchi con cui è stata costruita la piramide di Cheope.
            La prima teoria scientifica
            sullo scopo della Grande piramide fu elaborata da John Taylor, un
            editore londinese, nel 1864. Si chiedeva perché l’inclinazione
            delle pareti fosse di 52° - 51° 51’. Confrontando l’altezza
            della piramide con la lunghezza della base scoprì l’unica
            risposta possibile : la pendenza non poteva essere diversa se
            il rapporto tra l’altezza e la larghezza della base doveva
            corrispondere a quello esistente tra il raggio e la circonferenza di
            un cerchio. In altre parole, i costruttori sembravano conoscere ciò
            che i Greci avrebbero chiamato p(pi greco). Perché codificare il p
            nella piramide ? Forse volevano parlare della Terra e la
            piramide rappresentava l’emisfero compreso tra il Polo Nord e
            l’Equatore ? La lunghezza della base della
            piramide viene moltiplicata per otto , poi sessanta e poi 360; il
            risultato è poco meno di 25.000, un dato incredibilmente vicino
            alla misura della circonferenza terrestre. Taylor concluse che, non
            essendo in grado di edificare una cupola gigantesca, gli Egizi
            optarono per l’alternativa migliore, incorporando la misure della
            Terra nella piramide. Era quindi possibile, anzi decisamente
            probabile, che gli antichi Egizi possedessero conoscenze molto
            avanzate per l’epoca in cui vivevano. Purtroppo questo era il
            dettaglio che bloccava Taylor. Invece di ammettere che gli antichi
            Egizi sapevano molto di più di quanto si credeva, egli concluse che
            questi "ignoranti" potevano sapere quelle cose soltanto
            grazie a rivelazioni divine : Dio li avrebbe ispirati
            direttamente. Quando lo scozzese, Charles Piazzi Smyth, astronomo di
            corte nonché amico di Taylor, visitò la piramide nel 1865 e fece i
            propri rilevamenti, concluse che fondamentalmente Taylor aveva
            ragione sul p, ed essendo religioso come Taylor non riuscì a
            resistere alla tentazione di coinvolgere anche Dio e la Bibbia. Non
            molto tempo prima un eccentrico religioso,
            Robert Menzes, aveva detto che le misure della Grande piramide
            celavano profezie dettagliate sulla storia del mondo. Piazzi Smyth
            credette ingenuamente a queste teorie e concluse che le piramidi
            rivelavano che la terra era stata creata nel 4004 a.C. e
            riassumevano le principali tappe della storia umana, come il diluvio
            universale del 2400 a.C. Richard Anthony Proctor, un astronomo, nel
            1833 scoprì che una delle principali esigenze per una civiltà
            agricola era quella di disporre di un calendario preciso, il che
            implica un’attenta osservazione della luna e delle stelle.
            Innanzitutto era necessaria un’apertura lunga e sottile rivolta a
            Nord o Sud attraverso cui osservare il passaggio delle stelle e dei
            pianeti per indicarlo su carte stellari. Secondo Proctor bisognava
            innanzitutto determinare il vero Nord e poi allineare un asse in
            corrispondenza di questo. Al giorno d’oggi il nostro punto di
            riferimento è la Stella Polare ma nell’antico Egitto essa non si
            trovava nella stessa posizione a causa del fenomeno detto
            <precessione degli equinozi>. Ai tempi dell’antico Egitto la
            stella polare era Alpha Draconis. Le stelle sembrano descrivere dei
            semicerchi sulle nostre teste, da orizzonte ad orizzonte. Quelle
            direttamente al di sopra(al meridiano)descrivono i cerchi più ampi,
            quelle più vicino al Polo, i più piccoli. Se gli antichi Egizi
            avessero voluto puntare un telescopio verso Alpha Draconis,
            avrebbero voluto inclinarlo di 26° 17’, quindi riempiendo una
            fossa che quando fu scoperta era infestata dai parassiti d’acqua,
            gli Egizi avrebbero visto riflessa la <loro> Stella Polare. I
            quattro lati di ogni piramide sono rivolti esattamente verso i
            quattro punti cardinali e sarebbe possibile prendere un gigantesco
            righello e tracciare una linea retta tra l’angolo nord - est della
            Grande piramide a quello sud - ovest della piramide di Chefren. La
            linea dovrebbe continuare toccando gli angoli della piramide di
            Micerino che, in realtà è spostata di circa 60 metri rispetto alla
            linea delle altre due piramidi. Come si spiega questa deludente
            simmetria ?Gli studiosi si posero un’altra domanda :
            perché la terza piramide è molto più piccola delle altre due se
            il faraone Micerino era potente quanti i suoi predecessori ?Si
            era capito perché la piramide di Micerino fosse più piccola delle
            altre e spostata ad est : le tre piramidi rappresentavano le
            stelle della Cintura di Orione e la Via Lattea era il fiume Nilo.
            Tutto ciò aveva implicazioni estremamente interessanti. Secondo
            teorie tradizionali le tre piramidi di Giza erano state edificate da
            tre diversi Faraoni come tombe, ma, se rappresentavano le stella
            della Cintura di Orione, allora l’intero progetto doveva essere
            stato fatto molto prima dell’inizio della costruzione della Grande
            piramide. Quando ? A causa dell’ondeggiamento dell’asse
            della terra la sua posizione rispetto alle stelle cambia di 1 grado
            ogni 72 anni e di un cerchio completo ogni 26000 anni. Nel caso di
            Orione l’ondeggiamento fa sì che la sua costellazione si sposti
            verso l’alto per 13000 anni per poi tornare verso il basso. Ma nel
            fare ciò la costellazione si inclina leggermente, in altre parole
            la clessidra ruota in senso orario e poi all’indietro. Si notò
            che soltanto una volta la disposizione delle piramidi era stata
            identica a quella delle stelle della Cintura di Orione(senza
            inclinazioni) : nel 10450 a.C. Si tratta del momento in cui la
            Cintura di Orione ha assunto la posizione più bassa. La Sfinge,
            un’opera architettonica da considerarsi ciclopica. Secondo le
            convinzioni degli egittologi moderni la Sfinge fece la sua comparsa
            durante l’Antico regno, nella forma di un leone accovacciato con
            la testa del faraone coperta dal "nemes", come
            rappresentazione e simbolo della potenza e della forza del sovrano,
            sterminatore dei nemici : tale è la Sfinge che raffigura il
            faraone Chefren. Secondo la teoria degli egittologi moderni, la
            Sfinge fu costruita nei secoli in cui c’era l’Era del Toro, ma
            sembra improbabile che un faraone usasse un leone in un’era sbagliata
            come un segnalatore equinoziale, quindi è intuibile che la Sfinge
            sia stata costruita nell’Era del Leone, nel 10500 a.C.. La testa
            Sfinge, inoltre, è in condizioni migliori del resto dell’enorme
            opera architettonica e poi, guardando dall’alto la testa della
            Sfinge, è sproporzionata e quindi secondo West la figura che
            vediamo come non è quella originaria. Una cosa molto strana è che
            la Sfinge non si trova sulla linea delle piramidi, poiché gli
            architetti egizi non lasciavano niente a caso. Una rampa di pietre
            è spostata da 14° gradi rispetto alle piramidi e più a destra la
            Sfinge. Secondo alcuni studiosi gli Egizi spostarono la rampa e la
            Sfinge dalla linea delle piramidi in modo che il sole sorgesse sulla
            rampa e la Sfinge che si riflettesse all’orizzonte con la testa e
            le spalle. Le tombe circostanti risalgono all’Antico Regno ma sono
            state scolpite in misura decisamente minore. Inoltre era chiaro che
            il deterioramento delle tombe era da attribuirsi alle tempeste di
            sabbia. Era ovvio che la Sfinge doveva essere più antica.
            L’effetto del vento sulle altre tombe fornì un utile termine di
            paragone. Le rocce calcaree sono rocce sedimentarie composte da
            particelle incollate insieme. È risaputo che si tratta di una
            formazione a strati simili a quelli di una torta. Quando la sabbia
            sollevata colpisce il lato di questa "torta a strati", gli
            strati più cedevoli si consumano formando delle rientranze: il
            risultato è una serie di strati paralleli dal profilo irregolare.
            Quando una superficie di pietra viene erosa dall’acqua,
            l’effetto è completamente diverso. I rivoli di pioggia scavano
            dei canali verticali nella roccia sulla cui superficie si formano
            delle protuberanze arrotondate, simili ad una fila di collinette. Il
            gruppo dei studiosi concordava sul fatto che sia il corpo della
            Sfinge sia il muro circostante avessero subito l’effetto
            dell’acqua, poiché la loro superficie non presentava l’aspetto
            più omogeneo determinato dall’azione del vento. Quindi, secondo
            la mia opinione, l’Egitto era originariamente popolato dai
            superstiti di Atlantide e la Sfinge e le piramidi di Giza furono
            edificate dagli abitanti di Atlantide. Un’altra popolazione che
            ,secondo alcune teorie, fu generata dagli Atlantidei sono gli
            Aztechi. Il regno azteco seguì, in Messico, a quello tolteco e
            chichimeco. Di quello cosiddetto tolteco non è possibile ancora
            datarne l’origine. Si ritiene, comunque, che i Toltechi abbiano
            dato la scrittura, il calendario, la religione e l’arte a tutte le
            posteriori civiltà dell’America Centrale. Pare che il regno sia
            tramontato nel secolo IX o X d.C. ; quelli che sopravvissero
            emigrarono ed esercitarono un certo influsso sul nuovo regno dei
            Maya, che si era costituito nel frattempo nel Nord dello Yucatan.
            Antiche fondazioni dei Toltechi su cui sorsero più tardi città
            azteche furono  Tula, Teotihuacàn, Cuicuilco, Cholula e
            Xochicalco. Attualmente gli archeologi non sanno nulla di questo
            popolo di costruttori che precedette gli Aztechi. Di sicuro c’è
            solo il fatto che le civiltà dei popoli toltechi, aztechi e maya
            sono strettamente connesse tra di loro. Dice C. W. Ceram :<L’ipotesi
            che i popoli americani discendenti da razze mongoliche siano venuti
            in America venti o trentamila anni fa attraverso un ponte terrestre
            o su imbarcazioni, passando per la Siberia e l’Alaska, viene ora
            accettata con una certa sicurezza. Da dove siano venuti i
            costruttori delle culture di Teotihuacàn e perché essi, e non
            altri, furono l’unico popolo, dall’Alaska a Panama, in grado di
            effettuare le invenzioni elementari di ogni civiltà, non lo
            sappiamo. Né soprattutto sappiamo con precisione se sia poi proprio
            esistito un popolo di Toltechi... Se abbiamo chiamato genericamente
            Toltechi i precursori civiltà Maya e Azteca, bisogna tener presente
            che finora è stato usato solo un nome collettivo per designare i
            creatori della civiltà dell’America Centrale. Forse la parola
            Toltechi non ha un altro significato che quello di
            "costruttori">. Che si trattasse di colonizzatori
            atlantidei ? In base a quanto scrive Platone, potrebbe anche
            essere una ipotesi esatta, in quanto il filosofo afferma nei suoi
            dialoghi che gli atlantidei avevano domini in America. Ritornando al
            discorso precedentemente iniziato, il regno Chichimeco va
            considerato come un regno di transizione, durante il quale fu
            esercitato il dominio puro e semplice. I Chichimechi non furono
            costruttori,  anzi, probabilmente, distrussero una parte delle
            costruzioni tolteche. Altre furono ricoperte in tutto o in parte
            dalla lava. L’origine del regno azteco è mitica, come è già
            stato specificato nelle pagine precedenti. Il primo re che si può
            stabilire storicamente fu Acamapichtli, che salì al trono nel 1376.
            Gli Aztechi erano una stirpe guerriera che costruì il proprio regno
            sui ruderi del popolo tolteco, il quale non era riuscito a
            sopravvivere all’impeto degli invasori, e di cui ereditò anche le
            credenze religiose. Montezuma II regnò dal 1502 al 1520 d.C. Sotto
            il suo regno la terra degli Aztechi viene conquistata dagli
            Spagnoli. Quetzacoatl fu una delle maggiori divinità degli Aztechi,
            dei Maya e dei Toltechi, nel Guatemala Kukumatz, e nello Yucatàn
            Kukulcan, espressioni che significano tutte <serpente
            piumato>. Nell’andare alla ricerca delle basi reali di questo
            mito si sono trovati dei punti comuni fra la civiltà atlantidea ed
            altre civiltà che hanno lasciato tracce del loro passaggio in
            determinate zone del nostro pianeta, tali da richiamare alla mente
            la forma di civiltà descrittaci da Platone. La topografia della
            capitale atlantidea è abbastanza simile a quella del tempio solare
            di Stonehenge e a quella della capitale degli Aztechi ; tutte e
            tre le raffigurazioni topografiche, infatti, sono contraddistinte da
            una stessa figura geometrica : il cerchio. Stonehenge e tutte
            le altre strutture megalitiche sono, inoltre, state definite come
            <templi di giganti> a causa delle loro enormi proporzioni e la
            civiltà megalitica ha le sue antiche testimonianze in Bretagna.
            Essi sembrano essere i muti testimoni di una cultura estranea alla
            normale corrente della preistoria. Tenochtitlan (<Il cactus della
            roccia>), la famosa capitale azteca, era situata su un’isola
            montagnosa, in mezzo ad un lago affossato sugli altopiani e
            circondata da anelli concentrici di mura e di canali ; era
            collegata alla riva solo per mezzo di tre strade costruite su
            terrapieni, ognuna delle quali era dotata di un ponte levatoio in
            modo che fosse impossibile entrare in città quando tutti i ponti
            erano alzati. Al centro si innalzava il tempio del dio della guerra.
            Era stata costruita conformemente ai progetti elaborati nel lontano
            Est da Aztlan, mitico capostipite del popolo azteco.(Aztlan era
            anche il nome della patria primitiva). Nel 1519 l’imperatore
            Montezuma II diede il benvenuto a Cortés a Tenochtitlan. Egli spiegò
            che gli Aztechi erano arrivati da poco in Messico, dove i loro
            antenati, provenienti da Aztlan, erano stati condotti da un uomo
            bianco dalla lunga barba e di grande saggezza. Questi si chiamava
            Quetzacoatl e aveva regnato con grande bontà, facendo progredire e
            prosperare il Messico ; si era allontanato poi verso Est quando
            aveva visto che gli uomini non volevano ricevere i suoi
            insegnamenti. Montezuma aggiunse che regnava come sostituto di
            quest’ultimo, che era signore di un impero orientale :
            Tlapallan o Tollan. Aztlan, il nome della patria primitiva degli
            Aztechi, è nelle antiche iscrizioni che ancora conservano,
            sormontato da un segno geroglifico che nell’antico idioma azteco
            significa <acqua>. Bisogna, ancora, osservare che questo nome
            risulta composto da due vocaboli messicani : Atl, acqua e An,
            presso ; Aztlan, inoltre, pare fosse un paese con alte montagne
            e con un giardino abitato dagli dei ; anche i Maya avevano il
            ricordo di quest’antica isola che si trovava nell’oceano.
            Simbolo di questa terra era la <Montagna Bianca>. Secondo i
            codici aztechi la migrazione ebbe inizio con l’abbandono in massa
            del territorio di Aztlan, terra degli aironi, patria ancestrale. La
            prima sosta degli antenati degli Aztechi è la visita al dio
            Huitzilopochtli nascosto tra le foglie all’interno di Colhuacan,
            la "montagna curvata". Un triste destino colpisce il
            popolo nomade : mentre banchettano seduti, l’albero si spezza
            in due, un terribile presagio legato alla leggenda della del
            paradiso. La conoscenze delle cause effettive che hanno provocato la
            caduta di quest’albero gigantesco si è purtroppo perduta nel
            tempo.
            Riguardo alla
            localizzazione di Atlantide esiste una moltitudine di teorie. In
            base a quello che scrisse Platone, alcuni studiosi hanno avanzato
            l’ipotesi che l’Islanda fosse la sede dell’isola che ci
            descrisse Platone. L’Islanda si trova nell’oceano Atlantico, e
            cioè fuori dello Stretto di Gibilterra(le antiche Colonne
            d’Ercole). Accanto ad essa sorgono altre isole di varia
            estensione, come le isole Elisabetta II, l’isola di Grant ecc.. le
            quali formano una specie di ponte verso le coste settentrionali
            dell’America del Nord. Afferma ancora Platone che <tutti i
            sovrani di Atlantide e i loro discendenti abitarono sull’isola per
            molte generazioni dominando su molte isole di quel mare ed inoltre
            sui popoli di qua dalla bocca fino all’Egitto e alla Tirrenia..>.
            È chiaro il riferimento alle numerose isole, che, esaminando bene
            la carta geografica, troviamo localizzate solo accanto
            all’Islanda. Le coste settentrionali dell’Europa, dell’Asia,
            del Nord America formano un arco che circonda quasi completamente il
            Mar Glaciale Artico, comunicante con l’oceano Atlantico attraverso
            una vasta apertura formata dal Mar della Groenlandia, non
            paragonabile allo Stretto di Gibilterra. Solo in questo caso Platone
            avrebbe potuto riferirsi ad una terra, dicendo che essa abbracciava
            quasi per intero il mare ; non esistono infatti,
            nell’Atlantico altri luoghi in cui la terra sembra circondare il
            mare. Si potrebbe obiettare che, trattandosi di un’isola
            scomparsa, è errato tentare di localizzarla con riferimento
            all’assetto delle terre ora emerse ; ma la nostra ipotesi si
            basa sulla convinzione che l’Atlantide sia scomparsa a causa del
            diluvio universale per poi riemergere in parte insieme a tutte altre
            terre alla fine del diluvio stesso. Per quanto sia stata
            <localizzata> in diverse parti del mondo, molti ricercatori
            che hanno studiato la "questione Atlantide, la collocano in
            corrispondenza della pianura sommersa intorno alle Azzorre,
            includendovi anche le isole Canarie e Madeira(i cui abitanti
            originari ritenevano di essere superstiti di Atlantide). La maggior
            parte degli studiosi, però, collocano l’antico continente
            sommerso nel Mediterraneo, nell’isola di Thera(moderna Santorini).
            Intorno al 1500 a.C., una catastrofica esplosione vulcanica
            distrusse l’isola di Thera. Il centro della città esplose e fu
            poi inghiottito dagli abissi marini, il quartiere nord - ovest,
            sepolto da ceneri e detriti, venne scoperto e scavato dagli
            archeologi. Essi pensarono che l’esplosione avesse inferto un
            colpo durissimo non solo alle regioni circostanti, ma all’intero
            mondo minoico, la teoria di Atlantide riceveva in tal modo un
            insperato sostegno. Anche se l’idea di una fine catastrofica
            dell’antica civiltà di Creta è stata in seguito fortemente
            ridimensionata, è indubbio che l’elaborazione di molti miti
            posteriori trovi la sua origine proprio nella memoria di eventi
            simili. Gli scavi comunque rivelarono che fin dal IV millennio a.C.
            l’isola fu sede di una civiltà molto progredita. Riguardo a Thera
            e tutte le isole greche, secondo una mappa di Ibn Ben Zara del 1847,
            che era stata ricopiata da mappe antiche, sarebbero state più
            numerose. Alcuni archeologi greci sostengono che l'isola Thera era
            Atlantide, o almeno ha dato luogo alla leggenda di Atlantide. Una
            gran parte del Mediterraneo sembra sia costituita da rupi e vallate
            come se non si trattasse del fondo del mare, ma piuttosto di
            terraferma; infatti è confermata l'esistenza di porti storicamente
            noti nel bacino del mar Mediterraneo, e inoltre capita di continuo
            che i pescatori subacquei scoprano strade ed edifici molto più
            antichi e situati più in profondità degli abissi marini.
            Sprofondamenti ancora più notevoli di edifici e di città
            preistoriche sono stati notati nei pressi di Thera e soprattutto
            vicino a Milo, dove Jim Thorne si imbatté per caso in una
            cittadella preistorica sommersa alla profondità di diversi metri.
            Secondo una teoria C.
            Hapgood , il quale sosteneva, che nel corso del tempo, il peso
            sempre maggiore delle calotte polari spinge la crosta terrestre
            attorno al globo, più o meno come avviene quando si sbuccia
            un'arancia. Chiamò questo fenomeno "dislocamento della crosta
            terrestre". Gli scienziati chiamano oggi deriva continentale il
            fenomeno di cui ebbe per primo l'intuizione. Tuttavia gli
            spostamenti ritenuti possibili sono in termini abbastanza ridotti:
            non più di 16 km ogni milione di anni. Non per Hapgood, però, che
            aveva idee decisamente diverse. Egli era convinto che la crosta
            terrestre si fosse spostata in blocco, improvvisamente e
            velocemente, con effetti devastanti, provocando la scomparsa di
            interi continenti. Quindi, secondo Hapgood, uno spostamento di circa
            3200 km della crosta terrestre, circa 10000 anni fa, avrebbe
            provocato l'inclusione del Circolo Polare Antartico di parte delle
            terre allora abitabili. Infatti, secondo studi recenti effettuati su
            di una calotta polare, si è scoperto che 4000 anni fa in Antartide
            scorrevano fiumi e che il monte Elbrus fosse la fonte energetica di
            cui parlava Platone; inoltre, in favore della teoria Hapgood, c'è
            anche un fossile di felce trovato nell'Antartide da un gruppo di
            paleontologi, i quali hanno potuto dire con certezza che quelle
            terre in passato avevano un clima più mite.
             
            
            
              
              
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