"Atlantis.
Indagine
bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
a cura di
Ernesto Paleani..
Atlantico. Questo nome fu
usato per la prima volta da Erodoto
nel V secolo a.C. come è riportato nelle sue Historiae nel primo
volume 184-185 e 194-196.
.Oltre a Platone altri
scrittori classici scrissero di un continente scomparso e delle
Colonne d'Eracle:
- Omero,
nell’Odissea scrisse di Ogigia. Omero
era consapevole delle tradizioni celto-siriane secondo cui Ogigia
(che secondo Plutarco, De facie in orbe Lunae, 26, era ad occidente
della Britannia) e l’isola di Crono e Giapeto cui
accenna il libro VIII dell’Iliade (sempre secondo Plutarco
la più occidentale fra le isole a occidente di Ogigia) si trovavano
ad occidente oltre le colonne d’Ercole, nell’oceano Atlantico
settentrionale, come i
Campi Elisi di tradizione egizia del libro IV dell’Odissea.
- Annone,
nel suo testo Periplo definisce la distanza da Cartagine alle
Colonne uguale alla distanza tra le Colonne e Kerne.
- Aristotele anche
se parlò di Atlantide non diede molta
importanza alla narrazione del suo Maestro, e questa non - opinione
ebbe un peso determinante nel Medio Evo cristiano. Aristotele,
infatti, era considerato un’autorità indiscussa, e ciò che egli
aveva detto("Ipse dixit"), e che non a caso concordava con
la visione geocentrica dell’universo sostenuta dalla Chiesa, non
poteva essere contestato. Per di più l’esistenza di un continente
distrutto novemila anni prima non coincideva con la data della
creazione del mondo secondo la Genesi, calcolata nel 3760 a.C.
- Aeliano,
(Aelianus Claudius) erudito romano scrisse "Varia Historia"
dove cita oltre Europa, Asia e Libia considerate grandi isole cita
Eusebia oltre la recinzione del mondo.
- Diodoro
Siculo,
nella
sua Biblioteca storica narra di Atlante e delle Colonne
d'Eracle.
- Erodoto,
scrive
nelle Storie delle Colonne d'Eracle e di Atlanti.
- Marcellino,
scrisse di una diffusa convinzione sull’esistenza di Atlantide, e
che "una grande venne inghiottita".
- Proclo, riferiva
che gli abitanti delle isole Atlantide ricordavano che quella più
grande e da cui dipendevano si inabissò nel fondo del mare.
- Pindaro,
nelle sue Odi tratta delle Colonne d'Eracle.
- Plutarco, fece
riferimento a un continente chiamato Saturnia. Plutarco scrive anche
sulla collocazione geografica dell’isola di Ogigia, a lungo dimora
di Odisseo trattenutovi dalla dea Calipso, “a cinque giorni dalla
Britannia”.
- Pseudo-Aristotele
nei testi De Mundo e Delle meraviglie udite scrive
dell'Atlantico e delle Colonne d'Eracle.
- Pseudo-Scilace
scrive nel "Periplo"
su le Colonne d'Eracle e descrivendo la terra di Atlantide senza
darle un nome.
- Timagene, parlò
di "un’isola in mezzo all’oceano" da cui sarebbero
generati i Galli.
- Tertulliano,
scrisse sull’inabissamento di Atlantide come di un esempio dei
mutamenti della terra facendo osservare che era stata "cercata
invano".
- Tucitide,
scrive della inondazione di un'isola chiamata Atalante.
Altri racconti antichi
descrivono o parlano di Atlantide, ma non hanno pieno affidamento
come il resoconto fatto da Teopompo di una discussione tra
Mida, re di Creta, e Sileno la quale trattava di un continente
lontano.
Varrone
scrive di un isola chiamata Cotila
Libri in esposizione |
Prima esposizione di libri del
"Fondo" in Palazzo Ubaldini con visione delle schede
delle pubblicazioni |
Cdrom e DVD |
Cdrom e DVD home video |
ricostruzioni cartografiche
estratte dai libri esposti |
ingrandimenti di carte geografiche che
ricostruiscono il sito di Atlantide |
|
PALAZZO UBALDINI |
Sede del Centro
internazionale di studi geocartografici storici laboratorio di
ricerca iscritto al MIUR dell'Editore Ernesto Paleani |