"Atlantis.
Indagine
bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
a cura di
Ernesto Paleani..
Aristotele
Aristotele anche
se parlò di Atlantide non diede molta
importanza alla narrazione del suo Maestro, e questa non - opinione
ebbe un peso determinante nel Medio Evo cristiano. Aristotele,
infatti, era considerato un’autorità indiscussa, e ciò che egli
aveva detto("Ipse dixit"), e che non a caso concordava con
la visione geocentrica dell’universo sostenuta dalla Chiesa, non
poteva essere contestato. Per di più l’esistenza di un continente
distrutto novemila anni prima non coincideva con la data della
creazione del mondo secondo la Genesi, calcolata nel 3760 a.C. Per
Aristotele il racconto di Atlantide sarebbe una invenzione di
Platone, o un’esagerazione determinata da una cattiva traduzione
del testo. Aristotele stesso crea un parallelismo tra il racconto su
Atlantide e il racconto di Omero che riguardava la creazione di un
muro che circondava tutto l’accampamento davanti a Troia e che
venne distrutto da un intervento divino; per lui tutti e due i
resoconti sono fantasie di autori desiderosi di infarcire la
narrazione con contenuti che aumentassero l’interesse degli
auditori.
Nel suo testo Meteorolica II,
i,354a dice:
«
Oltre le Colonne d'Eracle il
mare è poco profondo a causa
del
fango, ma è calmo, poiché giace in un'insenatura.»
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Prima esposizione di libri del
"Fondo" in Palazzo Ubaldini con visione delle schede
delle pubblicazioni |
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ricostruzioni cartografiche
estratte dai libri esposti |
ingrandimenti di carte geografiche che
ricostruiscono il sito di Atlantide |
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PALAZZO UBALDINI |
Sede del Centro
internazionale di studi geocartografici storici laboratorio di
ricerca iscritto al MIUR dell'Editore Ernesto Paleani |