"Atlantis.
            Indagine
            bibliografica dalle fonti di Platone fino agli scrittori moderni e le
            ipotetiche ricostruzioni cartografiche"
              a cura di
            Ernesto Paleani.. 
 
            
            Herodotus
             
            HERODOTUS.
            Historiae. (In latino),
            trad. Laurentius Valla. (Precede:) Antonius MANCINELLUS, Epistola
            ad Nicolaum Rubeum. Venezia, Giovanni e Gregorio de’ Gregori,
            8 III 1494. 2°, rom., ill.
            Acc.,
            Silv. 183
            HERODOTUS.
            Historiae. (In latino),
            trad. Laurentius Valla (Precede:) ISOCRATES, De
            laudibus Helenae. (In
            latino), trad. Johannes Petrus Lucensis. (Segue:) Antonius
            MANCINELLUS, Epistola ad
            Nicolaum Rubeum. (Venezia, Cristoforo de’ Pensi, c. 1500). 2°,
            rom.
            Acc.,
            Silv. 150
            ( SERVIZIO BIBLIOTECARIO PROVINCIALE DI
            ROVIGO )
             
            Volume Primo
            "184.
             Dal
            Garmantians ad una distanza di un viaggio di dieci giorni ci è
            ancora un'altra collina di sale e della molla di acqua ed abitazione
            degli uomini rotonda ha denominato Atarantians, che da solo di tutti
            gli uomini circa quale sappiamo sia nameless; per mentre interamente
            preso insieme abbia il Atarantians nome, ciascuno che l'uomo
            separato di loro non abbia nome dato lui. Questi curses assoluti
            contro il sole quando è alla sua altezza ed inoltre revile lui con
            tutto il modo dei termini di fallo, perché oppresses loro dal suo
            calore burning, sia essi stessi che la loro terra. Dopo che questa
            ad una distanza di un viaggio di dieci giorni là sia un'altra
            collina di sale e della molla di acqua ed abitazione degli uomini
            rotonda esso. Vicino a questo sale collina è una montagna chiamata
            Atlas, che è piccolo in circuito ed è arrotondato da ogni lato; e
            così eccessivamente alta è detta per essere, quello non è
            possibile vedere le relative sommità, dato che le nubi non le
            lasciano mai nell'estate o nell'inverno. Ciò che i nativi dicono è
            la colonna del cielo. Dopo questa montagna questi uomini hanno
            ottenuto il loro nome, dato che sono denominati Atlantians; e si
            dice che nè mangiano qualche cosa che abbia vita nè hanno tutti i
            sogni.
            185. Fino ai questi
            Atlantians posso accennare nell'ordine i nomi di coloro che è
            depositato nella cinghia della sabbia; ma per le parti oltre questi
            posso non fare così nient'altro. Tuttavia, la cinghia si estende
            fino alle colonne di Heracles ed anche nelle parti fuori di loro: e
            ci sono una miniera di sale in esso ad una distanza di un viaggio di
            dieci giorni dal Atlantians ed uomini che abitano là; e questi
            tutti hanno loro case costruite dei grumi di sale, poiché queste
            zone della Libia che ora abbiamo raggiunto sono senza pioggia; per
            se piovesse, le pareti che sono fatte del sale non potrebbero
            all'ultimo: ed il sale è scavato là sia su bianco che sulla
            porpora in color.Above la sabbia-cinghia, nelle parti che sono nel
            senso del vento del sud e verso l'interiore della Libia, il paese è
            uninhabited, senza acqua e senza bestie selvaggie, rainless e
            treeless e non ci è traccia di umidità in esso.
            194. Vicino a questi è
            il Gyzantes, fra quale il miele è fatto nella quantità grande
            dalle api, ma nella quantità molto più grande ancora sarebbe fatta
            dall'uomo, che lavora esso come commercio. Tuttavia che può essere,
            questo tutto sbavatura essi stessi sopra con ocraceo rosso e
            mangiare le scimmie, che sono prodotte nei numeri molto grandi sulle
            loro montagne.
            195.
             Di fronte a questi,
            come i carthaginians dica, si trova un'isola denominata Kyrauis,
            duecento furlongs nella lunghezza ma in stretto, a cui uno può
            camminare sopra dal continente; ed è pieno delle olive e delle
            viti. In esso dicono che ci è uno stagno, da cui le ragazze natali
            con le piume degli uccelli spalmate sopra di passo portano in su la
            oro-polvere dal fango. Se questo è realmente in modo da non so, ma
            scrivo quello che è segnalato; e niente è impossibile, dato che
            anche in Zakynthos che mi sono visto lanciare portato in su da uno
            stagno di acqua. Ci sono là parecchi stagni ed il più grande di
            loro misure settanta piedi ogni senso e sono approfonditi due
            fathoms. In questo immergono un palo con un mirto-ramo limitato ad
            esso ed allora con il ramo del mirto che portano in su il passo, che
            ha l'odore di asfalto, ma in altri rispetti è superiore al passo di
            Pieria. Ciò che si versano in un pozzo scavato vicino allo stagno;
            e quando li hanno raccolti una grande quantità, quindi versila nei
            vasi dal pozzo: e che cosa cosa cade nello stagno va sotto terra e
            riappare nel mare, che è circa quattro furlongs distanti dallo
            stagno. Così allora il rapporto circa l'isola che si trova vicino
            al litorale della Libia è inoltre probabilmente abbastanza
            allineare.
            196.
             I carthaginians
            dicono inoltre questo, vale a dire che ci è un posto in Libia ed
            uomini che abitano là, fuori delle colonne di Heracles, a quale
            quando sono venuto ed hanno preso la merce avanti dalle loro navi,
            la regolano nell'ordine lungo la spiaggia e si imbarcano ancora in
            loro navi e dopo che alzano un fumo; ed i nativi del paese che
            vedono il fumo vengono al mare ed allora indicano l'oro come
            equivalente per la merce e si ritirano ad una distanza via dalla
            merce."
             
            Solitamente Herodotus quando si riferiscono ai
            paesi o alle città, 'fuori delle colonne dei colloqui del Heracles
            solitamente circa i litorali occidentali dell'Africa e di Europa che
            si aprono all'Oceano Atlantico. Non significa "le isole
            nell'Atlantico come indovinereste.
             
            Interessanti
            sono questi passi delle Storie di Erodoto dove si
            parla di Colonne d'Eracle e di Atlanti:
             
            «
            Ora, i Focesi furono i primi tra i greci a compiere lunghi
            
viaggi;
            sono loro che hanno scoperto l'Adriatico e la Tirrenia
            
e
            l'Iberia e Tartesso. Non navigavano su navi mercantili, ma
            
su
            penteconteri. Pervenuti a Tartesso, divennero amici del
            
re,
            che si chiamava Argantonio: questi regnò su Tartesso
            
per
            ottant'anni, e ne visse in tutto centoventi. I focesi gli
            
divennero
            tanto cari che li invitò ad abbandonare il loro
            
paese
            ed a stabilirsi sulla sua terra, dovunque volessero...»
            
(Le
            Storie I, 163).
            
 
            
«
            ... Ma poi una nave samia, comandata da Coleo... lasciò
            
l'isola;
            e desiderando giungere in Egitto, essi fecero vela in
            
quella
            direzione, ma ne vennero spinti lontani dal vento
            
dell'Est.
            Poiché la tempesta non si placava, essi furono
            
sospinti
            oltre le Colonne d'Eracle e, guidati da un dio,
            
giunsero
            a Tartesso. Questa città commerciale fino ad allora
            
non
            era stata frequentata, perché al ritorno i samii da
            
quelle
            mercanzie trassero i guadagni più grandi fra tutti i
            
greci
            di cui abbiamo notizie sicure, eccettuato Sostrato,
            
figlio
            di Laodamante, di Egima, con cui nessuno si può
            
paragonare.
            Con la decima parte del loro guadagno,
            
ammontante
            a sei talenti, i samii fecero fabbricare un vaso
            
bronzeo
            a forma di cratere argolico, ornato di grifoni in
            
rilievo.»
            (Le Storie IV, 152).
            
 
            
              
              
                  | 
                
                   • 
                    Archeologia 
                  • 
                  Cartografia 
                  • 
                  Cinema 
                  • 
                   Documentari 
                  • 
                  Fantascienza 
                  • 
                  Fumetti 
                  • 
                  Geologia 
                  • 
                   Narrativa • 
                  Platone 
                 | 
              
              
                | • 
                  Autori  | 
             
            
            
              
              
                | Libri in esposizione | 
                Prima esposizione di libri del
                  "Fondo" in Palazzo Ubaldini con visione delle schede
                  delle pubblicazioni | 
              
                | Cdrom e DVD | 
                Cdrom e DVD home video | 
              
                | ricostruzioni cartografiche
                  estratte dai libri esposti | 
                ingrandimenti di carte geografiche che
                  ricostruiscono il sito di Atlantide | 
              
                 | 
              
                | 
                   PALAZZO UBALDINI  | 
              
                | 
                   Sede del Centro
                  internazionale di studi geocartografici storici laboratorio di
                  ricerca iscritto al MIUR dell'Editore Ernesto Paleani  |